Nuovo Pgt a Pavia, il sindaco Fracassi: «Non stiamo cementificando»
Il primo cittadino: «Risparmiati 24 ettari di terreno. E a Mirabello si completa una fila di villette»
Silvio Puccio / pavia
Cementificazione, consumo di suolo, scarsa attenzione alla riqualificazione delle aree dismesse in città. Sono alcune delle criticità sollevate in merito al Piano di governo del territorio che verrà approvato a settembre. Non vengono solo dall'opposizione in Consiglio, ma anche dai comitati cittadini, che da Mirabello al Borgo sono preoccupati per le nuove edificazioni previste da quello che una volta si sarebbe chiamato piano regolatore.
Critiche nemmeno troppo velate che arrivano anche dai referenti provinciali dei partiti che appoggiano il sindaco Fracassi (Lega, Forza Italia e Fratelli d'Italia) che sono intervenuti sulla Provincia Pavese di ieri. Il mittente della critica è la sinistra, sì. Eppure il richiamo indirizzato anche alle orecchie della maggioranza. Cui il primo cittadino oggi risponde: «Rispetto al piano regolatore vigente stiamo togliendo 24 ettari destinati alla costruzione. Che non si dica che questa giunta ha intenzione di cementificare».
Cattaneo (Fi) e i referenti Mangiarotti (Fd’I) e Vignati (Lega) hanno richiamato la giunta ai punti fermi del centrodestra: tutela ambientale, riqualificazione e stop al consumo di suolo. Crede che il Pgt vada in questa direzione?
«Sono un componente storico di questo Comune e ho visto passare più di un piano regolatore. Non mi si venga a dire che, con quello attuale, stiamo cementificando o riducendo le aree verdi, come la Vernavola. Vorrei ricordare che è con la sinistra che è cominciata l’edificazione in quel pezzo di verde. Come di fianco al mulino di via Villa Serafina, dove è stata eretta una costruzione enorme. Io abitavo lì da bambino e me lo ricordo».
E nella zona di via Mirabello, dove sono previste delle villette?
Come ha scritto qualcuno non è vero che stiamo riproponendo un progetto edilizio passato. Si tratta invece di un completamento ai margini della fila esistente di villette, sempre ammesso che la cosa venga portata a termine».
Stavolta le obiezioni sul consumo di suolo non arrivano dalle opposizioni, ma dai politici provinciali che sostengono l’amministrazione.
«Con noi i segretari provinciali sfondano una porta aperta. Contenere il consumo di suolo è al primo punto del mio mandato e mi sembra che io lo stia rispettando. Ci sono anche dei terreni in possesso dei proprietari da vent’anni e che per questo hanno acquisito il diritto di chiedere di costruire se l’area è edificabile dove previsto dal Prg (piano regolatore generale, ndr). Trovo anche strano che chi critica il Pgt in discussione non abbia guardato a Stradella o Broni, dove amministrazioni di sinistra hanno cementificato migliaia di metri quadrati per fare il polo della logistica. Il nostro piano non presenta particolari problemi».
Lei ha parlato di 24 ettari circa salvati dal cemento. Ci spiega come?
«Con la riqualificazione delle zone dismesse, a partire da quella che è stata l’ex area Necchi, composta da undici ettari di cui quattro dedicati al verde, non un aspetto secondario. O l’area dello Scalo merci, che da sola conta venti ettari».
Non è l’unica zona da riqualificare.
Siamo pronti a partire anche con l’ex Snia Viscosa, sulla quale stiamo lavorando e che non necessita di bonifiche particolari. Le maggiori difficoltà le trovo con gli enti di altre proprietà, come il Demanio, entro il quale ricade la gestione dell’arsenale. Un punto sul quale ci sono state delle difficoltà di comunicazione che conto si risolvano a breve».
Anche Ats ha sollevato dubbi sull’impatto ambientale del nuovo Pgt, che secondo le previsioni per l’agenzia della salute aumenterà traffico e smog.
«Ho già espresso le mie rimostranze ad Ats, che ha criticato il progetto parlando di un aumento di persone e auto con un impatto sull’ambiente. È semplice dire che i residenti aumenteranno di qualche migliaio e calcolarne l’impatto, senza guardare tutte le iniziative previste dal documento».
A cosa si riferisce?
Al raddoppio della linea ferroviaria con una nuova fermata sulla Pavia-Milano, o l’efficiente classificazione energetica delle abitazioni che sorgeranno alla Necchi, inserite in un contesto di economia circolare, a basso consumo e impatto ambientale. Tutti aspetti che non sono stati presi in considerazione da chi ha fatto le rilevazioni, senza approfondire le tematiche su cui stiamo lavorando nel loro complesso. Si stanno ponendo più problemi di quelli che in realtà ci sono».
Il nuovo piano è pensato per una città capace di accogliere anche 80 mila persone rispetto alle attuali 70. Prevedete davvero un aumento dei residenti in un momento di contrazione demografica come quello attuale?
«La diminuzione dei nascituri è un elemento in gioco. Ma noi abitiamo una città vivibile. A differenza di Milano, metropoli a me cara e perfetta da vivere se si è single o in coppia. Meno per le famiglie. È per questo che abbiamo progetti come quello dello Scalo merci. Una bozza per creare il quartiere che darà ai milanesi la possibilità di risiedere in un ambiente di qualità, dove i bambini potranno frequentare buone scuole e attività culturali in un ambiente sano. Sono convinto che potremo richiamare più studenti e di concerto con l’università stiamo lavorando per questo. Pavia è il centro più vicino al capoluogo di Regione ed è un fattore che la rende appetibile, grazie alla sua qualità della vita. Lo chiamo il Rinascimento di Pavia».
Mura: «Posizioni dei partiti da tenere in considerazione»
L’intervento dei segretari provinciali espressione della maggioranza comunale, che hanno richiamato la maggioranza del Mezzabarba sui tempi del consumo di suolo e della cementificazione, ha destato l’attenzione anche dei capigruppo che sostengono il sindaco: «L’indicazione delle forze politiche – afferma Roberto Mura, capogruppo della Lega – è uno degli elementi che deve entrare nel dibattito sul Pgt, insieme alle osservazioni dei cittadini e delle parti chiamate in causa». «La linea consigliata dai segretari è quella da tenere in considerazione – dice la capogruppo Fd’I Paola Chiesa – ribadendo che siamo per la riqualificazione e non per il consumo di suolo». «Non sono stato informato da Cattaneo in merito a questo intervento – afferma Giovanni De Maria, omologo di Forza Italia – ma sui temi sollevati hanno detto delle ovvietà».