La piega era abusiva, chiuso un parrucchiere a San Donà: sigilli della polizia locale
SAN DONA’. Parrucchiere abusivo in pieno centro a San Donà, scattano i sigilli. Chiusa dalla Polizia Locale di San Donà di Piave un’attività di acconciatura che è risultata del tutto priva dei necessari requisiti abilitativi. Serrande abbassate, quindi, nel negozio in via 13 Martiri.
L’attività era stata aperta da inizio aprile ed era gestita abusivamente da un cittadino nordafricano, di nazionalità marocchina, privo dei titoli professionali per l’esercizio che sono previsti dalla normativa in materia.
Il barbiere, che già aveva un notevole giro di clienti soprattutto tra i ragazzi, aveva presentato al Comune soltanto un certificato di abilitazione professionale, oltretutto rilasciato con la firma dell’assessore della Regione Lazio, Claudio Di Berardino. Ne documento si attestava il superamento di un esame finale del corso per parrucchieri della durata di 1000 ore svolto in una scuola di formazione professionale con sede a Frosinone. Fin qui tutto bene.
Ma l’attento responsabile del SUAP, sportello unico delle attività produttive del Comune di San Donà, analizzando la documentazione, si è accorto che la marca da bollo presentava una data non congrua con quella del rilascio dello stesso certificato. Particolare che ha fatto scattare i controlli degli agenti della polizia locale sandonatese.
I funzionari della Regione Lazio, subito consultati dagli agenti veneziani, hanno precisato che il certificato era in realtà assolutamente falso in quanto l’assessore regionale non aveva mai sottoscritto alcuna certificazione attinente l’esercizio dell’attività di parrucchiere.
E hanno informato che il fenomeno dei falsi attestati professionali non solo è conosciuto, ma anche in preoccupante diffusione in tutto il territorio nazionale.
Oltre a subire la chiusura dell’attività, il titolare del negozio è stato anche denunciato per concorso in falsificazione materiale di certificazione amministrativa e dichiarazioni mendaci a pubblico ufficiale.