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Июль
2022

Maltrattamenti agli anziani, ecco le intercettazioni: “Stai zitta, vuoi che ti uccido?”. Così sono stati arrestati sette operatori della casa di riposo di Aiello

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AIELLO DEL FRIULI. «Stai zitta... Te vol che te uccido? Giù dalla finestra te mando! Immediata...». Così a una settantasettenne non autosufficiente. «Guarda che se non te la finisci, un pugno in testa non te lo leva nessuno».

Così alla stessa ospite, e sempre in presenza della sua compagna di camera, a distanza di otto giorni. Nel mezzo, una settimana scandita da epiteti irripetibili e da bestemmie. Nel disporre gli arresti domiciliari nei confronti di questa e degli altri tre operatori socio sanitari della casa di riposo “Le Meridiane” di Aiello, struttura del gruppo “Sereni Orizzonti”, che, ignari di essere intercettati dai carabinieri del Nas di Udine, hanno continuato a rivolgersi e a comportarsi con almeno sette anziani nei modi che, in tesi accusatoria, integrano il reato dei maltrattamenti, il gip Mariarosa Persico ha parlato di «una realtà quotidiana a dir poco desolante, nella quale gli ospiti sono trattati con estrema incuria nelle mansioni dell’igiene intima e del cambio pannolone, ma soprattutto con atteggiamenti improntati alla consueta offensività e intimidazione, senza alcun rispetto della dignità e delle loro pesanti fragilità fisiche e psichiche».

Intercettati per 45 giorni

Il record delle condotte che, in questa che è ancora la fase delle indagini preliminari, il giudice ha ritenuto di poter ascrivere alla fattispecie dei maltrattamenti, spetta proprio a lei: 22 episodi in tutto, cioè quasi uno ogni due giorni, se si considera che l’attività tecnica di ascolto e osservazioni attraverso intercettazioni ambientali è durata 45 giorni.

Nei guai, complessivamente, tredici dipendenti, di cui dieci oss e tre infermieri. Di tutti, al momento, omettiamo di riportare le generalità per opportunità investigativa, dovendo la polizia giudiziaria completare ancora la notifica dei provvedimenti di applicazione delle misure cautelari scattata giovedì e che prevedono anche due divieti di avvicinamento alle persone offese e un divieto di esercitare la professione di infermiere per tre mesi.

Sabato 16 luglio, intanto, per due degli arrestati cominceranno gli interrogatori di garanzia alla presenza dei rispettivi difensori, gli avvocati Ines Simonetti e Debora Della Dora.

L’allarme della direttrice

A mettere in moto le indagini, coordinate dal pm Elena Torresin, era stata la denuncia sporta dalla responsabile della struttura, Diana Sokolovskaia, preoccupata dalle «notevoli criticità gestionali» riscontrate poco dopo il suo arrivo in direzione.

Una situazione peraltro confermata dalla responsabile del governo assistenziale quantomeno con riferimento a un paio di operatrici, non a caso trasferite da altre strutture (e cui la Procura contesta ora la recidiva, insieme ad altri tre indagati) e con le quali, tuttavia, in assenza di prove documentali, Sereni Orizzonti si era trovata impossibilitata a prendere provvedimenti più drastici.

Da qui, l’«allarmante» conclusione della responsabile: «Ad Aiello era stato creato di fatto un ricettacolo di soggetti poco professionali». Una rappresentazione sostanzialmente condivisa dal gip e che aveva spinto già i figli di un’anziana a ritirarla dalla residenza con tanto di intervento dei carabinieri.

Le minacce di morte

«Inaccettabili»: così sono definiti gli insulti e le mortificazioni subiti da alcuni ospiti nell’ordinanza. Perché se «strega» e «lurido» sono gli appellativi meno scurrili tra quelli abitualmente adoperati, a infarcire le conversazioni erano spesso le minacce di morte e quelle di violenze sessuali.

Tanto peggio, in quanto indirizzate ad anziani affetti da demenza e, quindi, particolarmente fragili e suggestionabili. Prendiamo il caso di agosto, quando il climatizzatore non risponde ai comandi. Uno degli oss arrestati commenta così: «Se non funzionano vuol dire che tra un momento all’altro voi potete morire di caldo, perché siete persone deboli. Sai questo sì? Ti possono venire gli infarti...».

E poi, di fronte alla richiesta di un’ospite a fare piano mentre la spogliava, perché le faceva male un braccio, lo si sente risponderle di essere troppo focoso, di essere un attore di film porno, soffermandosi sulle dimensioni del proprio organo genitale e sulle proprie prodezze.

È sempre lui che, nei giorni precedenti, aveva raccontato di avere ammazzato la moglie. «Perché mi stava sul c. Una bella coltellata, gli ho tagliato la gola come le pecore, schizzava sangue da tutte le parti», dice. E aveva umiliato quella stessa anziana, dopo che si era lamentata per l’acqua calda versata sulle sue parti intime, con affermazioni pesantemente sessiste.

Anche percosse

Nell’ordinanza, sono definiti «ignobili e deprecabili» anche tutte le derisioni afferenti alla sfera intima dei bisogni fisiologici, nella quale gli anziani non autosufficienti abbisognano evidentemente di aiuto. L’espressione «che schifo», declinata nelle sue versioni più volgari, si spreca nelle tre camere attenzionate dai Nas.

Gravi anche le percosse, le tirate di capelli, gli strattonamenti durante le operazioni di cambio documentati dalle telecamere. In un filmato, si vede un oss sbattere il pannolone appena tolto addosso a un ospite, e in altri usare lo stesso asciugamano per più anziani e asciugarsi il sudore tra di loro con un pannolone prima di metterlo all’ospite. Nel tirare le fila e sfrondare il capo d’imputazione da una serie di condotte non annoverabili nella fattispecie contestata, il gip ha concluso per la sussistenza della gravità indiziaria a carico di sette dei tredici indagati.




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