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Июль
2022

Palermo, un altro blitz contro il clan di Porta Nuova: 12 arresti. Fermata la vendetta del padre di Burgio, ucciso 3 mesi fa alla Vucciria

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Un nuovo blitz contro Porta Nuova, lo storico clan di Cosa nostra è scattato nella notte tra il 15 e il 16 luglio a Palermo. Il 6 luglio erano state fermate 18 persone, pochi giorni dopo l’omicidio del presunto boss Giuseppe Incontrera; stanotte sono stati arrestati altre 12 indagati. I carabinieri contestano agli indagati l’associazione mafiosa finalizzata al traffico di stupefacenti. Le indagini hanno scongiurato nuove violenze e tensioni, tra cui il tentativo di punire i responsabili dell’omicidio di Emanuele Burgio, ucciso ad aprile nei pressi dello storico mercato della Vucciria.

L’inchiesta, coordinata dal procuratore aggiunto Paolo Guido e dai sostituti Giovanni Antoci, Gaspare Spedale e Luisa Bettiol, ha svelato la riorganizzazione di uno dei clan storici più pericolosi di Cosa nostra. I boss palermitani sono tornati a investire nel traffico di droga, che gestiscono in tutta la filiera: dall’approvvigionamento all’ingrosso, allo spaccio al minuto sul territorio. Le intercettazioni hanno svelato che il mandamento di Porta Nuova gestiva direttamente sei piazze di spaccio localizzate nei mercati storici del Capo, della Vucciria, di Ballarò, ma anche nel quartiere della Zisa, fra via dei Cipressi, piazza Ingastone e via Regina Bianca. Tra i 12 arrestati, di cui quattro in carcere e otto ai domiciliari, c’è anche la moglie del boss Incotrera, Maria Carmelina Massa. Secondo le intercettazioni era la cassiera del clan per gli affari di droga: è finita ai domiciliari.

L’operazione di oggi è stata ribattezzata Vento 2 ed è la prosecuzione di quella messa a segno il 6 luglio 2022 con l’esecuzione di 18 fermi da parte della Dda. Un’operazione scattata a pochi giorni di distanza dall’omicidio di Giuseppe Incontrera, avvenuto il 30 giugno a Palermo. Incontrera era ritenuto uno dei capi del mandamento che “teneva la cassa” delle famiglia. Repubblica racconta che fra il 2019 e il 2020, il boss era attivissimo: gestiva il vertice del mandamento assieme al consuocero, Giuseppe Di Giovanni. Controllavano in modo capillare il territorio: imponendo il pizzo, le nuove aperture dei negozi dovevano essere autorizzate. Un barbiere venne addirittura fermato, perché la sua attività avrebbe dato fastidio a un concorrente. Per il delitto di Incontrera è indagato Salvatore Fernandez, che si è costituito dopo essere stato braccato dai carabinieri.

Il Nucleo investigativo dei carabinieri ha raccolto tramite questa operazione “ulteriori e chiari segnali di recrudescenza violenta connessa con alcune tensioni in atto all’interno del mandamento”. Gli arresti hanno anche bloccato la scarcerazione dell’indagato Filippo Burgio, detenuto per altra causa. L’uomo avrebbe dovuto riacquistare la libertà proprio oggi, ma, come emerso dalle indagini, aveva manifestato intenzioni di vendicarsi nei confronti dei soggetti da lui ritenuti responsabili dell’omicidio del figlio Emanuele, alla Vucciria, quasi tre mesi fa. Per quell’omicidio ci sono tre indagati.

L'articolo Palermo, un altro blitz contro il clan di Porta Nuova: 12 arresti. Fermata la vendetta del padre di Burgio, ucciso 3 mesi fa alla Vucciria proviene da Il Fatto Quotidiano.




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