A Bibione l’incendio ha danneggiato anche il pontile: sospeso il collegamento in barca con Lignano
LIGNANO. Il passo barca che collega Lignano a Bibione, dopo aver salvato alcune persone dalle fiamme, non sarà operativo in questo fine settimana e, probabilmente, resterà bloccato almeno per tre o quattro giorni.
All’indomani del vasto incendio che venerdì 15 luglio ha interessato la località balneare di Bibione, riducenbdo in cenere circa 40 ettari tra vegetazione e pineta, si inizia a fare i conti con i danni. «Al momento non abbiamo certezze sulla giornata di riapertura - afferma Emilio Coradazzo, presidente di Tpl Fvg -, dipende dalle condizioni del pontile dal lato veneto che si è parzialmente incendiato e poi dalle decisioni del Comune di San Michele al Tagliamento, con il quale sono in contatto, che dovrà procedere con alcune valutazioni anche sullo stato della pista ciclabile».
Si dovrà poi attendere la Procura: se deciderà di aprire un’indagine i tempi potrebbero allungarsi ulteriormente, anche se le prime ipotesi fanno sperare in una ripresa tempestiva. «Sul versante friulano, invece, è tutto a posto e i miei collaboratori erano già pronti stamattina a far partire l’imbarcazione».
E proprio i marinai sono stati i protagonisti di un salvataggio nel concitato pomeriggio di venerdì 15 luglio. «Ad incendio in corso, sulla riva di Bibione, sono arrivate cinque persone che hanno chiamato i marinai che si trovavano sull’altra sponda. I marinai sono partiti nonostante le fiamme, hanno approdato e sono riusciti a portare tutti in salvo. Quello è stato l’ultimo attracco, restiamo in attesa di ordini per ripartire», conclude Coradazzo.
L’assessore ai Trasporti, Marina Bidin, conferma: «Per forza di cose al momento il passo barca è chiuso e attendiamo comunicazioni sulle indagini, confidando che il servizio riprenda al più presto. Ma mi voglio complimentare con i marinai che sono andati a soccorrere le persone nell’altra riva nonostante la situazione di pericolo di quegli istanti. Sono profondamente dispiaciuta per il danno ambientale che è stato generato».
Un danno ambientale che al momento resta incalcolabile, come spiega il presidente dell’associazione Foce del Tagliamento, Giosuè Cuccurullo. «Conosco molto bene l’area anche perché in passato sono stato presidente di Rangers Bibione. L’incendio ha generato un danno importante perché si parla di una quarantina di ettari dalle prime stime, quindi una superficie molto estiva».
La pineta che è stata incendiata, prosegue Cuccurullo, «era quella a Nord, quindi quella meno frequentata dai turisti, e di fatto quella più ricca di specie animali perché è quella in cui trovano rifugio nei mesi estivi. D’inverno si muovono in tutta la pineta, ma d’estate, con la comparsa dei turisti vicino al mare, si ritirano in quella parte. C’era quindi una quantità incalcolabile di tartarughe, rettili e nidi d’uccelli. Per la flora sono stati bruciati quindici o ventimila pini a cui si devono sommare le specie arboree. Da una prima verifica la pineta di Lignano non ha subito alcun danno, anzi, ho notato la presenza di alcuni uccelli che solitamente si ritrovano a a Bibione. Sono principalmente aironi, diverse specie minori e tanti piccoli passeriformi che, essendo dotati di ali sono riusciti a mettersi in salvo attraversando il fiume».