Udinese vecchia maniera: con l’Union Berlino è pari
LIENZ. Nessuna nuova dal ritiro austriaco dell’Udinese. I bianconeri, al primo vero test stagionale con una squadra di Bundesliga, l’Union Berlino, si presentano con una formazione priva di volti nuovi, segnano tre gol ed evidenziano antichi difetti: appena cala la soglia della concentrazione, incassano gol. Siamo in estate e quindi non c’è da stupirsi, però anche questi segnali, buoni e meno buoni, serviranno a mister Sottil per lavorarci sopra.
Questa, è bene ricordalo, era una gara a rischio. Venerdì il tanto decantato Torino aveva rimediato un secco 3-1 dall’Eintracht Francoforte. L’Union Berlino non è campione in carica dell’Europa League come gli avversari dei granata, ma comunque la disputerà nella prossima stagione e rispetto a Pereyra e compagni ha nelle gambe dieci giorni di lavoro in più. Eppure la differenza di preparazione si è vista solamente nella seconda parte della ripresa.
Sottil, come dicevamo, ha schierato una squadra molto simile a quella di Cioffi: Padelli tra i pali, Becao, Nuytinck e Benkovic in difesa, Soppy e Udogie sulle corsie esterne, Arslan, Walace e Makengo nel pacchetto centrale e Pereyra trequartista alle spalle di Deulofeu. Il catalano, che è andato subito vicino al gol con un destro a giro, ha alzato bandiera bianca dopo meno di un quarto d’ora perché colpito duro da un avversario.
Un eccesso di precauzione da parte sua, ma “Deu” è questo: prendere o lasciare. Al suo posto è entrato Nestorovski che ha avuto due palle sul sinistro mettendole entrambe in fondo al sacco.
Il calcio è strano: il macedone era in scadenza di contratto e sembrava destinato a cercare fortuna altrove (Lecce, Cagliari e Palermo le candidate) poi a sorpresa ha accettato il rinnovo annuale.
Chissà mai che diventi un giocatore più utile di quello che è stato nel precedente triennio a Udine costellato, tra l’altro, da un grave infortunio al ginocchio.
Squadra vecchia maniera, dicevamo, modulo altrettanto. Per il momento, e sarebbe strano il contrario, non si è visto nulla di nuovo rispetto al passato. Sottil ha schierato addirittura Deulofeu prima punta con Pereyra a supporto.
Il Tucu si è acceso a intermittenza, ma quando l’ha fatto l’Udinese ha saputo rendersi pericolosa. Il primo gol, per esempio, è nato da una verticalizzazione dell’argentino per Makengo (già in palla) abile a innescare con un assist a ritroso il sinistro di Nestorovski che prima del riposo ha concesso il bis su assist dalla corsia destra di Soppy.
Il francese, anche per costituzione fisica, è sembrato più in palla di Udogie, distratto nell’azione che ha portato al 3-3 dell’Union Berlino. Tutti i gol incassati dall’Udinese sono sembrati evitabili: il primo di Khedira (fratello dell’ex juventino Sami presente in tribuna), è nato da una rimessa laterale, il secondo da una mancata aggressione di Benkovic che si è subito riscattato andando a incornare una punizione di Arslan.
Ecco, se è vero come ha detto Sottil che la squadra è stata ordinata dal punto di vista tattico, a livello di reparto difensivo si può e si deve fare meglio.
Anche per questo preoccuperebbe di più una eventuale cessione di Becao rispetto a quella di Walace. Ma queste sono scelte che spettano solo a Gino Pozzo.