Notte di San Lorenzo, le stelle cadenti d’estate sono già arrivate: il periodo migliore per vederle è fino al 7 agosto, poi lo spettacolo è a rischio
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Quest'anno infatti, complice una particolare configurazione astrale, già dal 2 agosto è possibile osservare qualche meteora nel cielo. Anzi, di più: gli astronomi fanno sapere che il periodo migliore per vedere le stelle cadenti è proprio tra il 2 e il 7 agosto
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Le attesissime stelle cadenti d’estate, uno degli spettacoli più affascinanti dell’anno portatore di desideri e magia, sono già arrivate. Quest’anno infatti, complice una particolare configurazione astrale, già dal 2 agosto è possibile osservare qualche meteora nel cielo. Anzi, di più: gli astronomi fanno sapere che il periodo migliore per vedere le stelle cadenti è proprio tra il 2 e il 7 agosto. In questi giorni ogni sera sarà buona per rivolgere gli occhi al cielo e catturare una delle Perseidi, definite anche “lacrime” di San Lorenzo perché le scie sembrano irradiare dall’omonima costellazione. Poi, infatti, arriverà la Luna piena a “guastare” lo spettacolo, con la sua luce potente: per questo, avvertono gli esperti, la Notte di San Lorenzo rischia di essere scarsa di avvistamenti.
La condizione irrinunciabile per non perderle è trovarsi in un luogo buio, lontano dalle luci dei centri abitati. Come accade da molti anni le stelle cadenti d’agosto, le Perseidi raggiungeranno il picco tra il 12 e il 13 agosto, date in cui, però, splenderà ancora la Luna piena. “Perseo è visibile in questo periodo nella seconda parte della notte, ideale quindi per l’osservazione”, spiega l’astrofisico Gianluca Masi, responsabile scientifico del Virtual Telescope Project, che nella notte tra l’11 e il 12 agosto, dalle 24:00, trasmetterà in diretta web lo spettacolo delle stelle cadenti.
“Al massimo si possono contare fino a 100 meteore l’ora, a patto – aggiunge Masi – di guardare il cielo da un luogo buio e in particolare nella seconda metà della notte. L’osservazione a occhio nudo è, senza dubbio, ideale per cogliere il guizzo improvviso delle scie”. Lo sciame delle Perseidi è originato dalla cometa Swift-Tuttle, scoperta nel 1862 e il cui ultimo passaggio risale al 1992. Fu l’astronomo Giovanni Virginio Schiaparelli a stabilire, nel XIX secolo, una connessione tra le meteore e la cometa. “Il fenomeno – spiega Masi – si verifica quando la Terra si tuffa nella nube di polveri seminata dalla cometa nel proprio percorso attorno al Sole. Questi grani di polvere – chiarisce l’astrofisico – penetrando a gran velocità nell’atmosfera terrestre, bruciano per attrito, lasciando così nel cielo la caratteristica scia”. E invitando l’osservatore ad affidarle i propri desideri.
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