Vanni De Luca porta “Prodigi” a Edimburgo. Il mentalista pavese approda al Fringe Festival
Quando, solo pochi anni fa, in cupola Arnaboldi recitava a memoria la Divina Commedia, certo non immaginava di trovarsi un giorno sul palco del più importante festival delle arti del mondo: il Fringe Festival di Edimburgo. Invece Vanni De Luca, il mentalista pavese nato 33 anni fa a Torrevecchia Pia, ne ha fatta di strada. E in 23 giorni porterà in scena 52 volte (si, con un bis quasi giornaliero) lo spettacolo Prodigies, riadattamento inglese del suo cavallo di battaglia Prodigi, prodotto da Davide e Fabio Vagnarelli degli Oblivion. Uno spettacolo che nel 2018 è andato sold out al teatro Manzoni di Milano e in altri teatri italiani.
«Attendevo da quattro anni questo momento – ammette, raggiunto al telefono a Edimburgo durante una pausa dell’allestimento – In mezzo ci sono stati anche i due anni di restrizioni per il Covid ma quest’estate, dal 6 al 28 agosto, il festival torna in tutta la sua grandezza. E’ un’occasione unica di confrontarmi con un pubblico internazionale. Da questo evento negli anni sono usciti fenomeni come Rowan Atkinson, Robin Williams e Tim Michin, un grandissimo pianista e comico, compositore del musical Matilda, ancora attivissimo a Londra».
Solo 10 artisti italiani
Sono 3431 (in tre settimane, più di 150 eventi al giorno) gli spettacoli attualmente registrati al Fringe Festival e messi in cantiere da artisti che provengono da 58 Paesi del mondo. Solo 10 sono di performer italiani. Nessuno degli oltre tremila propone intrattenimento puramente mnemonico come Vanni De Luca.
Prodigies sarà itinerante in diverse sedi della capitale scozzese, annunciato dal manifesto che presenta il mentalista pavese come «mnemonist and actor», con un cubo di Rubik tra le dita.
«Questo riadattamento in inglese avrà la speciale durata di 55 minuti anziché 100 – anticipa –. E' uno spettacolo di intrattenimento leggero: rievoco le storie di cinque fenomeni della mente, tra calcolo mentale e memoria, che hanno vissuto a cavallo tra il 1800 e il 1900, mostrando le loro abilità».
Shakespeare al posto di Dante
«Tra le varie performance, il pubblico potrà vedermi richiamare a memoria eventi storici, festività nazionali internazionali e il giorno della settimana relativo a qualsiasi data nella storia, come l'almanacco vivente William James Bottle – racconta con il solito entusiasmo Vanni De Luca – E poi giocherò a scacchi bendato come il campione George Koltanoswki, per chiudere con il mio numero di punta, ispirato al ultitasker Harry Kahne, dove risolverò contemporaneamente un cubo di Rubik e dei calcoli complessi, mentre simultaneamente reciterò a memoria I Sonetti di William Shakespeare, partendo da qualsiasi punto scelto liberamente dagli spettatori».
Dai grandi nomi del mondo dello spettacolo fino agli artisti esordienti o sconosciuti, il Festival propone - su centinaia di palcoscenici - teatro di strada, commedia, danza, sperimentazione, musical, mostre e un’infinità di eventi culturali. Con temi che toccano questioni attuali: migrazioni, disabilità, cambiamenti climatici, genere e identità. —
«Il nostro cervello è un muscolo, si tonifica con l’esercizio» è il mantra di Vanni De Luca. Sarà anche vero, ma recitare a memoria la Divina Commedia (ora anche i Sonetti di Shakespeare) e contemporaneamente risolvere il cubo di Rubik e riempire un sudoku solo a mente, non è certo per tutti. De Luca però ha una volontà di ferro. E una grande passione che ha alimentato nel tempo conquistandosi la fama di mentalista. Al teatro Manzoni con il suo spettacolo Prodigi ha sbancato per due sere il botteghino e ha raccolto grandi applausi dal pubblico di molti altri teatri italiani durante la tournée. Performance che racconta nel libro La mente prodigiosa (Vallardi editore) e che ha recentemente riproposto in tv, ospite di Rosanna Cancellieri a “Chi è di scena”, e poi di Elisa Isoardi. Attore, performer, mentalista, il 33enne Vanni De Luca ha messo a punto un metodo per allenare la mente con Mnemonica, ovvero l’arte di ricordare, realizzato insieme ad Andrea Muzii, campione del mondo di memoria che risolve il cubo di Rubik senza guardarlo, e al linguista Alessandro de Concini.