Delitto di Malavicina, l’accusa: uccise la suocera per non farla parlare
ROVERBELLA. Enrico Zenatti, 54 anni, avrebbe ucciso la suocera Anna Turina, la 73enne di Malavicina, per impedirle di raccontare ai figli di essere stata aggredita dal genero nella sua abitazione. È una delle circostanze emerse nel corso delle indagini che hanno portato all’arresto del presunto omicida che comparirà davanti alla Corte d’Assise il 6 ottobre prossimo con giudizio immediato.
Da una prima ricostruzione della vicenda, ecco quello che sarebbe accaduto. Il genero Zenatti verso le 15 del 9 dicembre 2021 sarebbe entrato a casa della suocera (le loro abitazioni si fiancheggiano) per prendere una bottiglia che voleva trasformare in addobbo natalizio. Se la sarebbe portata a casa andando poi al lavoro. Un’ora più tardi, verso le 16.30, sarebbe stato raggiunto da una telefonata della moglie, che lo avvertiva che la madre stava male. Arrivato sul posto, Zenatti sarebbe entrato nell’abitazione della suocera, ancora viva, trovando la moglie e il cognato. A questo punto, secondo la procura, li avrebbe fatti uscire invitandoli a chiamare il 118. Ed è rimasto solo con lei ancora in vita. Zenatti sarebbe poi uscito e tornato in negozio con l’auto. Poco dopo, l’arrivo dei soccorritori che hanno trovato la Turina morta con una profonda ferita alla gola. Quindi il ritorno di Zenatti: in casa c’erano i carabinieri che lo hanno interrogato. I suoi abiti erano sporchi di sangue, presentava una ferita al palmo della mano destra e tagli sulle braccia: lui disse di esserla fatta lavorando.
Iniziarono i sospetti su di lui. Vennero visionate le riprese delle telecamere: qualcosa non andava, nel confronto con le dichiarazioni dei presenti. L’uomo venne così arrestato per omicidio volontario. Ma l’arma del delitto non si è mai trovata.