Troppo caldo per aspettare, quest’anno la vendemmia sarà anticipata e il raccolto sarà inferiore
UDINE. Due settimane, da qui al 18, 20 agosto, faranno da spartiacque tra una stagione vinicola positiva, nonostante il meteo estremo con grande caldo e siccità prolungata, oppure da mettere in archivio senza infamia e senza lode. Condizioni climatiche un po’ più favorevoli - qualche temporale innocuo (senza grandine) e temperature più fresche rispetto ai 33, 35 gradi a cui siamo abituati - potrebbero far maturare al meglio i grappoli, che sono sani un po’ in tutto il vigneto Friuli. Quel che è certo è che i viticoltori raccoglieranno meno uva rispetto al 2021: tra il 10 e il 20% in meno, a seconda delle varie zone.
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A fare un quadro delle prospettive per l’imminente vendemmia è Matteo Lovo, presidente di Assoenologi del Friuli Venezia Giulia. A fine mese i professionisti si ritroveranno a Ramuscello per il tradizionale appuntamento pre vendemmiale, e allora i contorni saranno più definiti. Intanto Lovo, enologo che lavora nell’azienda Dario Coos a Ramandolo, prova a dare qualche indicazione di massima. «Quest’anno è stato complicato - . Dal punto di vista dei tempi della vendemmia torniamo a un po’ di anticipo rispetto alla normalità, le piante a causa della siccità non accumulano zuccheri e quindi non vanno avanti nella completa maturazione. L’ultima settimana di agosto si partirà con la vendemmia, tranne le basi spumante che si raccoglieranno a Ferragosto, o al massimo il 20 di agosto. Riguardo la qualità siamo tutti prudenti: è probabile che, per il fatto che ci sarà molta buccia, avremo rese basse e il grande caldo costante non aiuterà l’aromaticità del vino. Qualora ci fossero, da adesso in poi, giornate un po’ più piovose e più fresche rispetto a quanto abbiamo vissuto, potremo raddrizzare la situazione complessiva. Anche se io ritengo che la 2022 non sarà un’annata con eccellenze, o con bianchi e rossi spettacolari. La produzione la prevediamo in calo di un 15, 20% rispetto a un anno fa.
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C’è grande preoccupazione per le vigne giovani che hanno sofferto di più per la siccità. I Colli orientali sono la zona più piovosa del Friuli, quindi nelle zone più a nord qualche situazione migliore è presente, l’altra notte sono caduti 26 millimetri di acqua, è stata una manna del cielo. A Faedis ne ha fatti 13 millimetri di pioggia, non c’è stata uniformità. La fortuna di chi sottoterra ha la ponca, come il Collio e i Colli orientali, una pietra spugnosa, aiuta notevolmente contro la siccità. In pianura si sta irrigando, ma anche lì a causa delle temperature elevate per lungo tempo, le piante sono ferme, non vanno avanti nel processo di maturazione. Sarà in ogni caso una vendemmia non facile, sono più di 50 anni che non si assiste a una siccità del genere, siccità e temperature alte non hanno precedenti in Friuli. Il 2021 ha avuto parecchie punte di eccellenza, l’anno scorso c’era più acqua comunque, con un maggio piovoso che consentì di rimpinguare le riserve. Quest’anno le fermentazioni saranno da seguire molto meglio, non ci sono solo zucchero e acido, ma c’è da verificare anche l’azoto che contengono. E sarà determinante il lavoro in cantina».
Mirko Bellini, direttore della cantina La Delizia di Casarsa, la più grande realtà cooperativa vitivinicola della regione, non si fascia la testa, anzi. «L’ultima pioggia ha aiutato, chi ha gli impianti di irrigazione è a posto e un po’ tutti i nostri soci - afferma - riescono a irrigare. La vite ha fatto l’intera stagione con il caldo, un po’ come nel 2003, ma stavolta con ancora meno acqua. Chi invece non ha potuto irrigare avrà molti problemi, addirittura ci sarà poco o niente da raccogliere. Se da ora in poi si abbassano le temperature e viene un po’ di pioggia, attorno al 20 agosto saremo pronti con la vendemmia, partendo dal Pinot grigio. Se persistono temperature oltre i 35 gradi, invece, bisognerà anticipare ulteriormente la data e raccogliere quello che c’è. La quantità sarà in ogni caso minore rispetto all’anno scorso. Il 2022 con tanto sole e acqua dove c’è l’irrigazione, porta una qualità dei vini il più delle volte buona, se agosto continuerà con un po’ di fresco ancora meglio. La gestione dell’acqua è fondamentale, ma tutto sommato non sarei pessimista».