Le politiche cambiano il peso di Fdi a Pavia rispetto al 2019, Fracassi (Lega): «Nessun rimpasto in giunta e nel 2024 mi ricandido a sindaco»
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Nei grafici il confronto tra i voti della Lega e della coalizione di centrodestra alle Comunali e alle politiche 2022
PAVIA. Dopo il crollo elettorale registrato dalla Lega a Pavia nelle politiche di domenica scorsa, e il contemporaneo exploit di Fratelli d’Italia anche in città, il sindaco Fracasso esclude rimpasti in giunta e si dice pronto a ricandidarsi tra due anni. Resta da capire quale impatto potrà avere un esito del voto che ribalta in maniera così clamorosa i rapporti di forza all’interno della maggioranza, e se la formazione che ha in Giorgia Meloni la leader a livello nazionale non reclamerà più spazio di quello che attualmente ha nel governo della città.
Dinamiche consuete nella politica: si pensi per esempio all’estate 2019 quando fu il leader della Lega Matteo Salvini - reduce dal trionfo alle Europee con il Carroccio al 34%, primo partito italiano - a togliere l’appoggio al governo Conte nella speranza di andare alle urne e capitalizzare quel boom di consensi, con l’obiettivo di formare un nuovo esecutivo un governo da lui guidato.
Sulle cause del tonfo della Lega - con il Pd che diventa il primo partito cittadino - e sulle possibili conseguenze che questo potrebbe avere sulla giunta, la Provincia Pavese ha rivolto a Fabrizio Fracassi tre domande, alle quali il sindaco ha risposto per iscritto.
Sindaco, cosa è successo a Pavia, dove la Lega ha preso l'8,6% e il Pd è il primo partito con il 25%?
«A Pavia così come in gran parte d’Italia ha vinto Giorgia Meloni, che è stata brava, coerente, diretta, catturando un gran consenso. Le percentuali della Lega in città sono in linea con quelle nazionali. La volontà popolare va sempre rispettata. Il centrodestra presentandosi unito e con un programma condiviso ha convinto gli elettori e ogni partito della coalizione ha dato il suo contributo. Dopo 10 anni avremo finalmente un governo voluto dai cittadini a larga maggioranza. Vorrei sottolineare che non sono tuttavia paragonabili le elezioni nazionali con le regionali e le comunali le quali hanno, per natura, caratteristiche estremamente diverse fra loro. Si pensi ad esempio al consenso del governatore del Veneto Luca Zaia al 70%,confermato ancora oggi come miglior governatore italiano, e la percentuale della Lega in Veneto in questa tornata che è ferma al 14,6 %. Il dato che vorrei sottolineare, che è motivo di lustro per la città di Pavia, è che quattro pavesi sono stati eletti membri del Parlamento: Giulio Tremonti, Gian Marco Centinaio, Alessandro Cattaneo e per la prima volta Paola Chiesa. Colgo l’occasione per congratularmi pubblicamente con tutti loro e sono convinto che alcuni potranno ricoprire ruoli di primo piano nel nuovo governo. Questa delegazione del nostro territorio rappresenterà un valore aggiunto per i rapporti con Roma in un’ottica di collaborazione sempre più forte che avrà ricadute sicuramente positive per la nostra città».
Alla luce del nuovo peso di Fratelli d'Italia, è possibile un rimpasto all'interno della giunta?
«Desidero innanzitutto ringraziare la mia squadra, consiglieri e assessori per la maturità e l’intelligenza dimostrate in questi anni. In cinque anni di mandato di un comune ci sono almeno due o tre elezioni e se si dovesse riassettare la giunta ad ogni elezione, non ci sarebbe una continuità di lavoro».
Il sindaco Fracassi ha intenzione di ricandidarsi per le comunali del 2024?
«Certo che sì, ma non solamente di ricandidarmi bensì di vincerle. Pavia è la mia città, è nel mio cuore. Non ho ambizioni (e potrà sembrare strano a differenza di altri colleghi) romane o milanesi. Ho iniziato con la mia amministrazione un progetto di rinascimento e di rilancio della Città e ho la volontà e il dovere di portarlo a compimento».