Caro bollette a Trieste, «spese condominiali triplicate»: scattano le lettere di sollecito destinate ai morosi
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foto da Quotidiani locali
TRIESTE Il caro bollette travolge famiglie e condomini, in particolar modo quelli con l’impianto di riscaldamento centralizzato. I telefoni delle amministrazioni stabili sono bollenti, i loro assistiti sono spaventati. Hanno appena dovuto pagare un conguaglio sull’esercizio precedente, e ora con i bilanci di previsione c’è da mettersi le mani nei capelli. Alcuni amministratori hanno inviato delle lettere per chiedere puntualità nei pagamenti, perché «serve senso di responsabilità, cercando di tenere la barra dritta. Anche per questo è necessario sospendere a le manutenzioni straordinarie che non siano già state programmate e avviate: altrimenti non se ne viene fuori», sottolinea Andrea Soramel, presidente regionale di Anaci, l associazione che riunisce gli amministratori condominiali.
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«I condòmini sono spaventati, è evidente - riferisce il presidente -, e non nascondo la mia preoccupazione, perché qui si tratta di chiedere il triplo di quello che si chiedeva prima. Più di qualche amministratore, rilevando già da inizio anno un aumento dei prezzi, ha fatto una manovra correttiva di bilancio nel marzo scorso, per poter onorare le ultime fatture al 30 aprile in chiusura della stagione del riscaldamento». Un provvedimento che ha costretto gli amministratori a chiedere delle «rate integrative - spiega Soramel - in alcuni casi persino di 700 euro. Ora prevedendo quello che accadrà alla riaccensione del riscaldamento sono molti preoccupati».
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E se in condomini a destinazione solo residenziale magari si può intervenire riducendo l’orario del riscaldamento o i gradi della temperatura, «in altri casi - precisa Soramel - quando tra i condòmini ci sono realtà come una casa di riposo o una piccola struttura sanitaria, non è possibile prendere le stesse decisioni. In quel caso un appartamento può attivare il riscaldamento per meno ore, ma la centrale termica continua a garantire calore, e quindi quella quota di costi fissi addebitabili a millesimi resta».
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Soramel riferisce che alcuni amministratori «hanno scritto ai loro condòmini sollecitando i pagamenti, e spiegando senza tanti mezzi termini che si vedranno costretti a sospendere l’erogazione nelle unità immobiliari che risultano morose (cosa possibile nei casi con gli impianti ad anello, con unità isolabile), ovviamente dopo i dovuti solleciti». In caso contrario un amministratore si vede costretto a chiedere agli altri condòmini di coprire il “buco” di cassa, mentre sono già in difficoltà a sopportare gli aumenti delle rate personali». Il presidente spera «in un intervento dell’Europa, che però si sta facendo attendere».
In regione è Trieste a contare il maggior numero di condomini, «anche per questo motivo qui il problema è sentitissimo - testimonia il presidente provinciale di Anaci Silvio Spagnul - con richieste dai condòmini sia di porre in essere politiche di contenimento delle spese sia di verificare le varie offerte contrattuali per cercare di reperire sul mercato tariffe più vantaggiose». E su questo aspetto Spagnul segnala come si stiano «muovendo in maniera abbastanza aggressiva operatori di compagnie poco conosciute con proposte per vincolare a prezzo fisso la fornitura di gas, che però rischiano di non essere migliorative nel lungo periodo. Sono offerte per la singola utenza, ma i condòmini ci chiamano per sottoporre comunque la proposta». Spagnul, ricordando come tra agosto e settembre a chi ha il riscaldamento centralizzato sia arrivato il rendiconto dell’esercizio che va da giugno a giugno dell’anno successivo, fa notare che «ora le stesse persone hanno ricevuto il preventivo della gestione 2022-2023, con aumenti spaventosi, quindi è comprensibile la preoccupazione».
Gianpaolo Corbatto, presidente Anaci nella provincia di Gorizia e amministratore stabili che opera a Grado, evidenzia la differenza tra chi come lui opera in una realtà di vacanza, e dunque in prevalenza di seconde case, e «chi invece si confronta con il resto della regione dove i casi di morosità in tema di spese condominiali sono superiori e quindi anche la situazione viene vissuta con molta apprensione anche per le ricadute sociali. Per ora comunque c’è una situazione di stallo, perché ancora nessuno sa dove si andrà a finire: la gente è alla finestra, preoccupata e confusa». —