Mortale a San Giorgio in Bosco, ecco chi era la vittima. Lavorava alla Camec e viveva con i genitori
La vita che sfugge via, lungo la strada. È una tragedia, l’ennesima, che colpisce.
Faceva l’operaio alla Camec di Cittadella, Alessandro Nalon. Aveva 41 anni, lascia papà Romeo e mamma Maria Luisa.
La vittima del drammatico schianto viveva in via Corse a Villa del Conte con i genitori. Ne piangono la scomparsa anche le sorelle Silvia e Stefania.
Era uscito con l’amico A.S., coetaneo di 41 anni, di San Giorgio in Bosco. Chi lo conosceva lo descrive come un ragazzo normale, tranquillo, che si divertiva con poco. Anni fa sul suo profilo Facebook aveva condiviso una frase dello scrittore Ernest Hemingway: «Dobbiamo abituarci all’idea: ai più importanti bivi della vita non c’è segnaletica».
La notizia del dramma che coinvolto il 41enne ha raggiunto in pochi istanti amici, familiari e conoscenti. Sul posto in cui si è consumata la tragedia è accorsa la sorella Silvia.
Le persone sono rimaste in silenzio, attonite, in una disperazione priva di parole. Hanno osservato la macchina ridotta a un groviglio di lamiere. E si sono chiesti e richiesti cosa fosse successo. Hanno chiuso gli occhi e immaginato gli ultimi istanti dell’amico.
L’incidente si è verificato lungo una provinciale che è al centro della rabbia e delle polemiche. Il sindaco di San Giorgio in Bosco, Nicola Pettenuzzo, è accorso sul luogo dello schianto: «Siamo di fronte a un dramma e sono vicino alla famiglia colpita da questo lutto inconsolabile. Ma in questo tratto di strada si corre troppo», sottolinea il primo cittadino, «per quante iniziative abbiamo preso non si riesce a trovare una soluzione a questi eccessi di velocità».
Chiude la riflessione il sindaco Pettenuzzo: «Ci siamo coordinati con la Provincia, c’è un’attenzione costante, ma evidentemente non basta. Bisogna rispettare il limite dei 50 chilometri orari, questo è un centro abitato».