Contatori a 2.300 fontane: così Gsp capirà le reali perdite della rete idrica
Sono circa 2.300 le fontane presenti in provincia di Belluno e ogni anno l’acqua che sgorga dai loro rubinetti equivale e molto probabilmente supera quella consumata a scopi civili e produttivi. Per il momento si tratta solo di una stima, ma secondo il Consiglio di bacino del servizio idrico integrato dalle fontane bellunesi escono circa 18 milioni di metri cubi d’acqua. Una cifra rilevantissima, se si considera che quella fatturata a famiglie e imprese equivale a circa 14 milioni di metri cubi. Per questo è sempre più urgente, alla luce dei periodi di siccità visti negli ultimi anni, avere un controllo dettagliato del ciclo dell’acqua.
Ma questo è solo in parte il motivo che ha spinto i sindaci bellunesi e quindi il Consiglio di bacino ad intraprendere una nuova iniziativa, che stanzia mezzo milione di euro in quattro anni e che riguarda, appunto, la gestione delle fontane.
L’idea è quella di installare in ciascuna di esse un contatore per misurare con precisione quanta acqua viene consumata e, dove possibile, dei rubinetti. I Comuni hanno due opzioni: affidare le fontane a Bim Gsp, oppure trattenerle ma a patto di pagare l’acqua erogata al costo di 30 euro di quota fissa, più i consumi effettivi, sulla base di una tariffa comunque inferiore a quella fissata per gli usi civili.
«Ogni Comune può scegliere la soluzione che preferisce», sottolinea il presidente del Consiglio di Bacino, Camillo De Pellegrin, «ma è immaginabile che saranno pochi a decidere di tenere le fontane pagandone i consumi, quindi la gran parte andrà in gestione a Bim Gsp. Va sottolineato che quell’acqua non andrà a toccare le tariffe delle utenze bellunesi». De Pellegrin spiega anche perché i sindaci hanno preso questa decisione: «A noi interessa soprattutto il conteggio delle perdite. Attualmente l’acqua erogata dalle fontane viene considerata da Arera una perdita perché non è misurata da un contatore e, nella somma con quelle che sono le perdite reali dei nostri acquedotti, il Bellunese diventa il terzo bacino con le maggiori perdite d’Italia. Ma non è così, quella delle fontane non è acqua dispersa. La nostra rete idrica ha realmente bisogno di grandi e urgenti lavori, ma la situazione è del tutto simile a quella del resto del Veneto».
Nel frattempo Bim Gsp punta ancora ai soldi del Pnrr per eseguire i lavori necessari a contenere le perdite d’acqua in provincia: «Abbiamo partecipato di nuovo, dopo che la prima volta non siamo stati inseriti nell’elenco dei finanziati, con un progetto in fase esecutiva, e speriamo così di ottenere punti in più e rientrare tra i beneficiari dei fondi», aggiunge il presidente di Bim Gsp, Attilio Sommavilla. «È un progetto da 25 milioni di euro che può portare a una vera svolta nella qualità della rete idrica bellunese con una riduzione sensibile delle perdite d’acqua nel giro di 6-7 anni. Un anno così carente di pioggia non si era mai visto e il servizio ha subito gravi criticità soprattutto in alcune zone. In prospettiva non andrà molto meglio se non interverremo prima possibile». E a proposito delle fontane, Sommavilla aggiunge: «L’installazione dei contatori ridurrà il calcolo delle perdite e questo è lo scopo prioritario dell’operazione, che però potrà servire anche a portare altri vantaggi dal punto di vista tecnico. Purtroppo, non in tutte è possibile installare anche il rubinetto».
