Vajont, un logo rinnovato per tutti gli eventi legati al 60º
Presentato ufficialmente il logo che accompagnerà il prossimo anno tutti gli eventi legati al sessantesimo anniversario del disastro del Vajont.
Si tratta di una scelta di continuità con il simbolo che fu usato per il cinquantesimo, nel 2013, scelto allora dopo un concorso grafico nazionale durato diversi mesi e con una giuria di professionisti del settore. Sono stati quindi richiamati i vincitori di una decina di anni fa ( i grafici Mattia Fuligni e Lorenzo Letizi dello studio marchigiano “Nerodecò creative for change”) che hanno proposto una modifica del vecchio logo per adattarlo alla nuova ricorrenza.
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«Abbiamo puntato ad una scelta di continuità con il 50º», spiega il sindaco di Longarone e presidente della Fondazione Vajont, Roberto Padrin, «invece che puntare su un nuovo concorso grafico come era stato inizialmente proposto. Questo avrebbe richiesto un iter complesso con tempi troppo lungi e così la Fondazione ha pensato di fare una cosa più semplice ma comunque efficace: un aggiornamento del vecchio logo che aveva riscosso un grandissimo successo ed è diventato iconico e ricordato ancora oggi. Le differenze sono quindi poche e si concretizzano sul cambio del numero in basso. Sarà creato come di consueto del materiale promozionale, tipo le spille commemorative che nel passato sono state apprezzate e richieste da varie parti d’Italia. Nelle nostre intenzioni questa immagine potrà diventare fissa negli anni con piccole modifiche in modo da diventare pezzo da collezione per ogni anniversario».
Alla cerimonia di presentazione erano presenti, oltre ai due autori, anche il direttore della Fondazione Vajont Mauro Carazzai, il sindaco di Vajont Virgilio Barzan e il consigliere Antonio De Filippo per Erto e Casso e Renato Migotti dell’associazione “Vajont, il futuro della memoria”. Padrin poi ha fatto il punto della situazione sulla preparazione al 2023.
«Il gruppo di lavoro entro fine anno raccoglierà le tante idee e proposte. Saranno esplorati tutti gli ambiti della memoria: dallo sport con la tappa del Giro d’Italia, alla scienza con convegni vari tra cui lo spazio per i geologi nazionali, alla cultura, ad un momento per i soccorritori e uno per i giovani».
