Mediterranea Saving Humans Trieste: “Fate scendere tutti i naufraghi dalla Humanity 1”
foto da Quotidiani locali
TRIESTE Mediterranea Saving Humans Trieste ha organizzato questa mattina, 8 novembre, una manifestazione per sensibilizzare sulla “necessità di garantire lo sbarco a tutti i naufraghi provenienti dalla Libia che si trovano a bordo della nave Humanity 1 nel porto di Catania”.
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Ecco la lettera rivolta ai medici degli uffici periferici USMAF di Trieste:
“Nella giornata di domenica 6 novembre i medici dell'unità di Catania della USMAF (Uffici di sanità marittima, aerea e di frontiera) hanno accettato di sottoporre a visita medica i naufraghi al momento a bordo della nave Humanity 1 per selezionare coloro che presentassero condizioni di sufficiente vulnerabilità tali da poter "meritare" lo sbarco.
A voi medici chiediamo come sia possibile sulla base di una semplice e rapida visita discriminare i vulnerabili dai non vulnerabili nella specifica situazione di naufraghi provenienti dalla Libia.
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Una pur sommaria anamnesi riconosce in questi casi che la permanenza per mesi o anni nei lager libici (con tutto il carico di violenze, torture e stupri) e l'attraversamento del Mediterraneo (su imbarcazioni precarie in condizioni di sovraffollamento senza cibo e acqua per giorni) determina uno stato psicofisico di vulnerabilità importante, che si aggrava ulteriormente con il permanere a lungo su una nave in condizioni di non accoglienza adeguata.
"Io sono un medico dello Stato e devo ottemperare alle direttive dello stato", questo quanto dichiarato dal dottor Claudio Pulvirenti, direttore in Sicilia dell’Usmaf. Uno Stato che, attraverso il Ministro degli interni Matteo Piantedosi, definisce "carico residuale" da riportare in acque internazionali le persone ritenute non vulnerabili.
In quanto medici vi chiediamo di prendere posizione, in adesione ai principi deontologici della professione medica, di scegliere se essere "funzionari che ottemperano alle direttive dello Stato", o medici che attraverso il giuramento di Ippocrate fatto assumono fino in fondo e responsabilmente la tutela della vita e della salute psicofisica delle persone a prescindere da qualsiasi altra considerazione non professionale. I naufraghi che arrivano nei nostri porti sono persone, non carichi residuali, e come tali hanno il diritto di essere trattati.
A voi la decisione di non ritrovarvi in una eventuale nuova Norimberga a dovervi difendere di aver solo "eseguito degli ordini". C'è la politica, i decisori, e poi i funzionari che diventano braccio operativo, la responsabilità è condivisa nel momento in cui vengono calpestati i diritti umani, nessuno può dirsi innocente se connivente. Questo quindi quello che vi chiediamo, di essere medici, di mantenere la dignità della vostra professione e di dichiararvi indisponibili a queste procedure umilianti.
Mediterranea SAVING HUMANS Trieste”.
Le foto della manifestazione scattate da Andrea Lasorte:
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