Trail lungo. Luca Cagnati: «Questo oro Mondiale non me lo sto godendo del tutto»
«È oro, è mio ma, sono sincero, non me lo sto godendo pienamente».
È tornato ieri nella sua Canale d’Agordo dalla Thailandia Luca Cagnati, l’azzurro della corsa in montagna che a Chiang Mai ha partecipato al Mondiale di trail lungo, conquistando il titolo iridato a squadre insieme a Francesco Puppi (argento), Andrea Rota (6°), Cristian Minoggio (10°), Mattia Gianola (18°) e Martin Dematteis (21°).
Luca, per te è il secondo titolo mondiale dopo quello nella corsa in montagna, sempre a squadre, del 2015 in Galles.
«Sì, ho vinto l’oro ma non ho portato punti, perché il piazzamento è stato davvero lontano dai primi: cinquantesimo, non il piazzamento che mi aspettavo. Sono campione del mondo, sì. Ma non riesco a godermi la vittoria appieno. Era la mia decima nazionale assoluta: nelle precedenti nove avevo portato punti otto volte».
Che cosa è successo?
«È stata una giornata nerissima, la più difficile della mia carriera. Anche a distanza di qualche giorno non ho trovato una spiegazione. Mi sono alimentato bene, ho bevuto molto, nei primi 40’ stavo bene, poi qualcosa si è spento. Ho cercato di resistere fino a metà gara poi mi sono accorto che non andava proprio ma ho tenuto duro solo perché avevo indosso la maglia azzurra».
Peccato, perché la condizione non era male.
«Negli ultimi tre mesi, anche grazie al distacco che la Polizia mi aveva concesso, avevo lavorato molto e bene. Avevo fatto un po’ di fatica i primi giorni in Thailandia, soprattutto a causa della pesante umidità, ma poi tutto era migliorato. Peccato davvero ma vorrà dire che prima di chiudere la carriera dovrò fare un altro mondiale, e fatto bene».
A giugno 2023 c’è quello di Innsbruck.
«Si annuncia un gran mondiale, quello austriaco, sulla scia di questo di Chiang Mai che per la prima volta ha abbinato la corsa in montagna classica al trail. Devo dire che gli organizzatori thailandesi, pur non avendo tradizione, hanno allestito una gran bella rassegna, molto curata dal punto di vista organizzativo e comunicativo. È stato bello l’incontro tra due mondi diversi, la corsa in montagna tradizionale e il trail. La strada è segnata: eventi sempre più grandi, in grado di muovere un interesse maggiore».