Beduschi già pensa all’assessorato: «È l’ora che Mantova entri in giunta»
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«È l’ora che Mantova entri in giunta»](https://www.gedistatic.it/content/gnn/img/gazzettadimantova/2023/02/14/084556608-dfd3d3c1-7f56-411b-a1de-ef60bb0eaab0.jpg)
foto da Quotidiani locali
Il termine “soddisfazione” per descrivere il clima che si respirava nel pomeriggio del 13 febbraio nel quartier generale di Fratelli d’Italia è non solo scontato, ma persino riduttivo. Oltre al fatto di essere confermato primo partito della Provincia, mantenendo sostanzialmente il risultato percentuale delle politiche di settembre, e forza politica trainante della futura maggioranza in Regione, il partito della Meloni incassa anche un successo personale di un proprio rappresentante storico, il capolista Alessandro Beduschi. Sono state 6.032 le preferenze raccolte dall'ex sindaco di Borgo Virgilio che lo proiettano non solo in consiglio (l’elezione è sicura), ma forse anche nella futura giunta Fontana. E nel partito non si fa mistero di questa concreta possibilità. L’aspettativa era già esplicita in campagna elettorale, ora diventa quasi una rivendicazione.
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«Visto il risultato che abbiamo ottenuto nel Mantovano e l’affermazione personale di Alessandro, direi che ora possiamo davvero aspettarci una sua nomina in un ruolo decisionale» dice la segretaria provinciale e parlamentare, Paola Mancini. Il punto di ritrovo del partito, ieri pomeriggio, è stato naturalmente la sede del comitato elettorale di corso Vittorio Emanuele. Alessandro Beduschi è arrivato un po’ dopo, quasi contemporaneamente alla candidata arrivata seconda nelle preferenze, Paola Bulbarelli. «Ero nella mia sezione elettorale a Borgo Virgilio – spiega – e mi sono emozionato. Ho ricevuto nel mio comune quasi 1.300 preferenze. Per un ex sindaco, questo vuole dire molto. Devo ringraziare i miei concittadini e mia moglie Lisa, che mi ha supportato e sopportato nella mia attività di politico e di amministratore in questi anni».
Un passaggio non retorico, visto che Beduschi aveva deciso di lasciare il ruolo di segretario per l'attività professionale (farmacista) e per la famiglia. Ma questo è il passato. Ora Beduschi è uno dei due candidati mantovani ad avere la certezza di essere stato eletto in Regione (l’altro è Marco Carra del Pd). Per il terzo posto sono in ballottaggio la Bulbarelli e Alessandra Cappellari della Lega, con quest’ultima probabile vincitrice. «Il partito è andato benissimo e a Mantova è andata meglio di diverse altre realtà lombarde – dice Beduschi – e pensare che nel 2018 avevamo il 3.6%. Avevo fiducia in Giorgia Meloni, sapevo che saremmo cresciuti ma siamo andati oltre ogni aspettativa. Certo ora siamo il motore trainante del governo lombardo e questo comporterà non solo tanti volti nuovi in consiglio, ma anche un maggior peso in giunta». E magari ci sarà anche lei, no? «Di certo è tempo che il Mantovano torni ad essere rappresentato nel governo regionale – dice – essere chiamato al ruolo di assessore sarebbe per me un onore. In ogni caso mi batterò in qualsiasi ruolo perché Mantova abbia più attenzioni. Il centrodestra governa a Roma, a Milano e in Provincia. Non abbiamo più alibi. Ci sono priorità come la sanità, le infrastrutture e l’agricoltura da valorizzare. Proprio sull’agricoltura, la Regione deve tutelarci dalle direttive europee. Noi mantovani, però, dobbiamo prendere d’esempio Brescia. Si può discutere e litigare sulle opere da richiedere, ma poi alla fine ci si batte per ottenere risultati».
Bulbarelli è felicissima del risultato. Non sa ancora se anche lei sarà eletta. Se Beduschi fosse nominato assessore, in ogni caso, in consiglio entrerebbe il primo dei non eletti.