Un nuovo monumento per Trieste, la città delle statue: spunta l’elica di Ressel
foto da Quotidiani locali
TRIESTE «Una nuova installazione tematica ricordi come proprio in questo Golfo trovò applicazione, per la prima volta, un’elica propulsiva navale».
Ci lavora da tempo, assicura l’assessore regionale all’Ambiente Fabio Scoccimarro, all’idea di trovare un posto a Trieste a un’elica propulsiva navale, come quella inventata da Josef Ressel, «per rimarcare la nostra vocazione cantieristica, ricordando appunto come 200 anni fa, nel nostro Golfo, per la prima volta, un’imbarcazione navigò spinta dalla forza di un’elica».
L’elica di Ressel andrebbe così a irrobustire la schiera di monumenti in quella che è diventata, di fatto, la città delle statue, fresca di tallero di Maria Teresa e prossima ad accogliere il pinguino Marco.
Scoccimarro, nel lanciare in questo 2023 elettorale la suggestiva proposta, ammette di aver già valutato diverse possibili collocazioni. E tra queste pure quella di piazza Libertà, sulle ceneri della Tripcovich. Lì dove di recente la Guardia costiera ausiliaria, su input del politico di lungo corso Roberto De Gioia, aveva ipotizzato di mettere l’Ursus: la Torre Eiffel triestina.
La spianata uscita dalla demolizione della Sala Tripcovich, in questo momento, è come una tela vuota. E prima che l’archistar Andreas Kipar definisca il progetto che la andrà a ridisegnare, quello spazio stuzzica la fantasia, insomma.
Ma è bene chiarire subito: Roberto Dipiazza chiude infatti allo sbarco di statue, pontoni, busti o altri elementi ornamentali su quella fetta di piazza Libertà, «altrimenti avrei spostato lì la statua di Sissi». Il sindaco ribadisce che «quell’area verrà disegnata da Kipar, e non sono previsti altri elementi. Attendiamo il progetto che, ovviamente, dovrà avere il via libera della Soprintendenza».
Scoccimarro però non demorde e precisa: «La mia non vuole essere un’invasione di campo, e lo scopo non è quello di dare spunti per piazza Libertà, bensì quello di trovare uno spazio dove sistemare l’elica. Se la destinazione non sarà quella di piazza Libertà, auspico ne venga avanzata una alternativa, ad esempio una rotonda importante di accesso alla città».
A Ressel è già dedicata una statua davanti alla Capitaneria, ma la volontà di Scoccimarro è di «dare valore all’invenzione, oltre che ovviamente al suo inventore. L’assessorato che guido, che detiene la delega all’Energia, potrebbe supportare economicamente l’iniziativa, chiedendo a Fincantieri di destinare a questo scopo un’elica dismessa».
Se per l’elica il futuro è ancora incerto, è definito invece quello della statua del pinguino Marco con accanto la bambina che, dopo una valutazione della Soprintendenza, verrà collocata tra qualche mese nello spazio antistante l’Aquario, verso il mare, all’angolo con il Molo Pescheria. Quindi non più accanto all’ingresso dell’Aquario come prospettato in precedenza. «L’obiettivo è inaugurare il rinnovato Aquario e a ruota la statua: il bozzetto c’è già, la collocazione è stata individuata. Faremo il possibile», precisa l’assessore alla Cultura Giorgio Rossi. Lo scultore Giorgio Delben attende solo il via libera da parte del Comune per iniziare i lavori in fonderia.
Quella del pinguino Marco andrà ad aggiungersi alle tante statue collocate in città, alcune delle quali con una spiccata vocazione turistica. Le più fotografate restano quelle di Joyce, Saba, Svevo e D’Annunzio. A contendere il record di selfie ora c’è il tallero, mentre per la sua posizione sul mare resta molto apprezzato il monumento sulla Scala Reale dedicato ai bersaglieri e alle ragazze di Trieste. Tre i monumenti più contestati come non citare invece quello definito “porta cd”, in ricordo delle vittime dei regimi totalitari, in piazza Goldoni.
A fare molta simpatia, specialmente ai più piccoli, è l’ippopotamo davanti alla “Bianchi”, così come il Pinocchio di Nino Spagnoli in Villa Revoltella. Di più lontano posizionamento, ma di valore artistico decisamente intenso, ci sono le opere di Marcello Mascherini: il “Cantico dei Cantici” in piazza Oberdan e il “Guerriero morente” in largo Riborgo.
Nel novero figurano quindi, per citarne alcune, le statue di Sissi in piazza Libertà, di Massimiliano d’Austria in piazza Verdi, di Nazario Sauro di fronte alla Marittima, di Verdi in piazza San Giovanni. Il mare resta uno degli elementi di maggior ispirazione. Così, a Barcola, trovano posto la “Nuotatrice” di Ugo Carà e la “Mula de Trieste” di Spagnoli.