Scuola, a Santa Maria di Sala le prime classi della primaria rischiano di scomparire
«Vogliamo che le nostre scuole proseguano la loro attività, ma l’Ufficio scolastico ci deve ascoltare». L’appello arriva dalla sindaca Natascia Rocchi e dall’assessore alle politiche all’educazione Gianpietro Spolladore.
Ad oggi, sui sei plessi scolastici del salese, solo due hanno ricevuto l’ok per la formazione delle prime classi nella scuola primaria. Per il prossimo anno scolastico, a Santa Maria di Sala vi saranno una classe a tempo pieno da 22 bambini e una a tempo normale di 17. A Caselle, le due prime saranno da 15 e 14 alunni.
A rischiare di saltare sono Veternigo (11 richieste d’iscrizione su 33 bambini in età scolare residenti in paese), Stigliano (12 su 16), Caltana (9 su 20) e Sant’Angelo (5 su 15). «Il 29 novembre 2022 chiedemmo un appuntamento alla direttrice dell’ufficio scolastico di Venezia», dice Spolladore, «ma ci pervenne risposta tramite la dirigente scolastica, riportando che la competenza rimane appunto locale. Stessa cosa a una nostra richiesta d’incontro del 6 febbraio con relativa replica del 10».
Gli amministratori salesi cercano un confronto che sembra non essere ricambiato su più livelli. «Le scuole si chiudono se i bambini non ci sono», dice Rocchi, «ma non è il nostro caso. Da quando ci siamo insediati chiediamo di essere ascoltati e trovare soluzioni, perché vogliamo che le famiglie possano portare i loro figli nelle scuole dove risiedono.
Siamo disponibili a dialogare e a richiedere il tempo pieno nell’interesse dei cittadini. Auspichiamo che anche i genitori facciano sentire la loro voce».
Quello che preoccupa è che le famiglie degli alunni delle quattro frazioni che rischiano di saltare, per ora non hanno risposte sul futuro. Un attendismo che il Comune non vuole si porti avanti a lungo.
«Non vogliamo che gli alunni vadano in altri paesi limitrofi», dice Rocchi, la quale teme si possa inoltre innescare un meccanismo sulla residenzialità che non premia il salese.