Disavventura per l’attore Spollon: investe un cinghiale e viene derubato mentre controlla i danni
C’è il sentore amaro della beffa, oltre all’inequivocabile danno. Se investire accidentalmente un cinghiale non basta di per sé a rovinare una giornata, essere derubati nel parcheggio mentre si controllano i danni causati dall’incidente di certo completa la beffa.
La vittima di questa vicenda, avvenuta domenica 26 marzo notte sulla strada da Padova e Bracciano, è l’attore padovano Pierpaolo Spollon, 34 anni, noto soprattutto per ruoli in alcune serie televisive, tra cui “L’allieva” e “Che Dio ci aiuti”.
Se la storia di per sé fa tutt’altro che ridere, a metterci un po’ di umorismo è la stessa vittima del furto, che il 27 mattina ha affidato al popolo dei social il videoracconto della sfortunata serata.
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«Quando pensi di avere una brutta giornata, guarda questo video», ha ironicamente scritto lo stesso autore.
Secondo il racconto di Spollon, l’incidente sarebbe avvenuto domenica sera, intorno alle 23, mentre da Padova si stava recando a Bracciano quando un ignaro quanto sfortunato cinghiale ha incrociato la sua strada, finendo investito dall’auto dell’attore. Un urto violento, tale da danneggiare gravemente la parte frontale del veicolo su cui viaggiava il padovano, ma non abbastanza da richiedere un immediato arresto della sua corsa.
Per controllare i danni Spollon avrebbe infatti atteso di arrivare in un parcheggio: una decisione per la quale ha espresso un grande rimpianto.
«Non vi ho detto la cosa bella», ha detto Spollon ai suoi followers nel videoracconto, «mentre ero in parcheggio a controllare i danni, c’erano i ladri! Mentre scaricavo le valigie e ripassavo il catechismo mi hanno preso lo zaino con macchine fotografiche, computer e tutto», ha raccontato. «Volevo fare un applauso e anche un appello ai ladri. Avete dimenticato questo!», aggiunge con sarcasmo estraendo un libretto verde.
«Perché mi hanno restituito lo zaino, o almeno lo hanno buttato in un campo. Ma hanno dimenticato “Undici solitudini” di Richard Yates. Un romanzo molto sottovalutato, un autore sconosciuto ai più», aggiunge. Quindi posa il libriccino al muretto dove sarebbe avvenuto il furto: «Io ve lo lascio qua, così non serve che scassiniate di nuovo l’auto».
E conclude con un’ironia che nasconde un’evidente – e comprensibile – delusione: «Comunque ragazzi, la vita è meravigliosa! Cosa poteva succedere di più?».