Bertinato è l’idolo dei tifosi del Venezia: «Hanno riconosciuto che non mollo mai»
Bruno Bertinato, il vice di Jesse Joronen ha risposto alla grande nella sfida di cartello contro il Parma. «Non è mai bello vedere un compagno che si fa male», spiega Bertinato, «ma sono contento del momento e di essere partito con il piede giusto con una buona prestazione contro il Parma, coronata con una vittoria in una partita così importante: ero emozionato. Lo scorso anno, quando ho giocato con la Ternana, non c’erano così tanti tifosi e non era una partita così sentita. Era una gara dove non avevamo molto da perdere, invece ora siamo lassù e quindi c’era un po’ più di tensione: me la sono goduta».
La spinta dei tifosi
«L’entusiasmo intorno a noi e la spinta della nostra gente ci aiuta molto. Ha ragione il presidente Niederauer, non è un caso che tutti e tre i gol con il Parma siano stati segnati sotto la Curva Sud. Quando Pohjanpalo ha chiesto in quale metà campo iniziare, abbiamo detto tutti sotto la nostra curva per poi attaccare nel secondo tempo verso di loro, per avere una spinta in più».
Affetto e stima
«Mi fa molto piacere essere una sorta di idolo dei tifosi arancioneroverdi, forse hanno riconosciuto e apprezzato il fatto che io non ho mai mollato e ho aspettato con pazienza le mie occasioni. L’affetto e la stima mi fanno molto piacere, anche quella della società, quest’anno mi ha voluto fortemente rinnovare il contratto, avevamo già prolungato l’anno scorso e quindi non sarebbe stato necessario, ma mi hanno voluto dare un segnale della loro fiducia nei miei confronti».
Il gruppo
«Abbiamo un gran bel gruppo, uno spinge l’altro. Ora anche se c’è la sosta e ricominciamo ad allenarci sarà come se a breve ci sia un’altra partita con il Parma. Ci spingiamo a vicenda e questo fa sì che chi esce dalla panchina sia pronto».
Il percorso
Il portiere del Venezia torna poi sulla sua crescita da quando è giunto in Italia nel 2019. «Quando sono arrivato qui ho dovuto imparare nuovamente a fare il portiere, l’ex preparatore Massimo Lotti mi ha insegnato tantissime cose perché in Italia lo stile di gioco e la tecnica di un estremo difensore sono completamente diverse rispetto al Brasile. Con gli anni penso di essere cambiato tantissimo, sono riuscito a maturare come calciatore e come persona dentro e fuori dal campo».
Vanoli
«I complimenti del mister sabato scorso mi hanno fatto molto piacere. Il ruolo del portiere è complicato perché, di solito, ci sono delle gerarchie ben definite, ma sai che devi farti trovare sempre pronto in caso di necessità. Quando commetto un errore o subisco un gol, il mio preparatore attuale Marco Zuccher è sempre pronto a tranquillizzarmi, ho un ottimo rapporto con lui».
Riferimento
«Da piccolo ho sempre avuto come riferimento Alisson e Buffon, Gigi più da vecchia guardia, Alisson più moderno. Non so se sia il migliore al mondo, ma per me lo sarà sempre (ride, ndr)».
Sogni
«Sicuramente vorrei arrivare in nazionale, sarebbe un bel sogno, avendo fatto tutto il settore giovanile. Poi vorrei giocare in Serie A e in Champions League, la musica della Champions è una cosa che fa sognare».
Convocazioni
Intanto sono cinque i giocatori del settore giovanile convocati dalle rispettive nazionali per gli impegni di ottobre. Davide Moisa è stato convocato dalla Romania Under 16. Matias Gici si unirà alla nazionale albanese Under 17.
Il portiere della Primavera Gregor Pürg ed il centrocampista Imre Kartau saranno impegnati con l’Estonia Under 19. Infine James Alves Rodrigues è stato convocato dalla nazionale maggiore del Lussemburgo per disputare le partite di qualificazione ad Euro 2024.