Controlli ai confini italo – sloveni: 90 arresti e 362 denunce  

L’immigrazione irregolare. La droga e il gasolio di contrabbando. Il traffico illegale di cani di razza. Ma anche materiali di ogni tipo: dalle auto di lusso al pellet.

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Il confine di Gorizia e di Trieste conferma, giorno dopo giorno, la sua “permeabilità”.

Ma, dal mese di ottobre 2023, è meno permeabile perché il ripristino dei controlli ai confini con la Slovenia ha consentito di arrestare 90 persone, 50 delle quali per il reato di favoreggiamento all’immigrazione clandestina.

In totale sono, invece, 362 le persone denunciate per crimini cosiddetti “transfrontalieri” come, ad esempio, l’importazione di sostanze stupefacenti, il possesso di armi e il contrabbando di tabacchi lavorati esteri.

I numeri sono stati forniti dalla Questura di Gorizia e riguardano l’attività della Polizia di frontiera regionale che controlla 24 ore su 24 i valichi di Trieste, Gorizia, Cividale del Friuli e Tarvisio.

Altri dati: sempre da ottobre ad oggi sono state identificate oltre 50.000 persone e sequestrati numerosi veicoli, molti dei quali utilizzati per favorire il passaggio irregolare di immigrati clandestini o per occultare droga e armi. In varie occasioni, le persone denunciate hanno tentato di far entrare nel territorio italiano del carburante «senza il versamento delle accise previste, o preziosi frutto di riciclaggio», fa sapere la Questura di Gorizia.

Un’attività multiforme come viene confermato, anche, dal sequestro a Gorizia di 90 cuccioli di cane, provenienti dall’Est Europa, trasportati in auto e furgoni senza le dovute certificazioni sanitarie e in pessime condizioni igieniche e l’arresto, a Fernetti, di un cittadino rumeno, destinatario di un ordine di esecuzione, emesso dal Tribunale di Chieti, per un cumulo di pene detentive da scontare in carcere.

Numeri che fanno da sfondo alla vasta operazione “ad alto impatto” che la Polizia di Stato ha condotto, oltre che a Trieste, Gorizia e Udine, anche nelle province di Aosta, Bolzano, Como, Cuneo, Imperia e Torino. Sono state 44 le persone arrestate, 151 quelle denunciate per diversi reati, 12.071 le persone identificate con oltre 2000 dosi di stupefacenti sequestrate.

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In provincia di Trieste, le attività hanno interessato i valichi di Rabuiese e Fernetti, le frontiere marittime e le principali arterie che dal confine conducono a Trieste, nonché verso l’autostrada che collega la città a Venezia. I controlli sono stati effettuati anche in zone cittadine dove abitualmente stazionano gli stranieri, compreso il Silos nei pressi della stazione ferroviaria. Sette le persone arrestate; 64 denunciati per diversi reati; 4.131 soggetti identificati; 1.387 veicoli controllati; più di 20 grammi di sostanza stupefacente sequestrata e 23 esercizi controllati. «Durante i servizi - fa sapere la Polizia - si è proceduto all’arresto di un soggetto per i reati di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e sequestro di persona».

Nell’Isontino, invece, la lente d’ingrandimento è stata rivolta alla linea confinaria e lungo le principali direttrici di transito, nonché nelle strutture ricettive ed appartamenti abitualmente utilizzati dagli stranieri irregolari. Non ci sono notizie di arresti.

In parallelo, i carabinieri del Ros e del Comando di Udine, hanno concluso sempre sabato l’indagine -coordinata dalla Procura di Udine- “Ultimo miglio” di contrasto al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina lungo la Rotta balcanica.