Basket serie A2, Sicilia amica per Udine: Agrigento battuta
foto da Quotidiani locali
Accelera, non mette in ghiaccio la partita, deve sudarsela causa un terzo quarto horror, anche se non rischia mai di perderla. Ecco, in sintesi, il ritorno in campo dell’Apu dopo due settimane di stop: vince ad Agrigento 82-70.
Al palaMoncada di Porto Empedocle, a tifare per l’Apu Old Wild West c’è anche una mezza dozzina di tifosi friulani. In un clima tutt’altro che torrido, Agrigento va maluccio, è terzultima, si fanno sentire queli della Gioventù bianconera: «Udine, Udine», due aerei, due ore di treno e 40 minuti di auto per arrivare in quel palasport non li hanno stancati.
Freschi sono anche gli uominidi Vertemati. Il menù? È il solito: tiri da tre a raffica, anche se i siculi tutto sembrano che forti sotto canestro. L’Apu sale a +9, ma poi, con bomber Ambrosin e qualche tripla, i padroni di casa chiudono il primo quarto solo sotto 23-26 con troppa libertà di colpire concessa al play Meluzzi.
Con un po’ di bilanciamento in più in attacco e una difesa più accorta il divario, evidente, tra le due compagini non potrà che uscire. Come la chiara superiorità sotto canestro, con Delia che trova spazio e punti. Infatti Udine difende meglio, corre, Clark, a cui deve aver fatto bene la settimana negli Usa a ricaricare le batterie in vista della stagione che conta, sale in cattedra e dopo 4 minuti il 27-39 è servito.
L’ex Fabi è ben marcato, è la mano calda di Ambrosin il pericolo pubblico numero uno, con Alibegovic che cerca di innestare col veneto un duello rusticano. Per il resto, l’ex squadra del coach udinese Franco Ciani è poca cosa e Udine va all’intervallo avanti con un 33-48 che appare solidissimo.
Finita? Purtroppo per Udine no. Si riparte e coach Vertemati vede i suoi addormentarsi due volte in difesa. È il segnale per Agrigento: si può rimontare. Cohill, l’americano entra in partita e in un amen si rigioca punto a punto. “Forza Udine”, canta la mezza dozzina. Sono in sei eppure si sentono bene a dimostrare che il palasport non sia proprio una bolgia.
L’Apu, con un black-out sul quale biosgnerà parlarci un po’ su in spogliatoio, e contro una squadra scarsa dal ventello facile di palle perse, chiude un pessimo quarto avanti solo 62-56. Cohill con una tripla riporta sotto i suoi, ma nell’economia del match, a conti fatti, è vitale per gli ospiti la tripla dall’angolo del 62-79 di Ikangi a 6’49” dalla fine.
Da lì pian piano Udine torna in asse di rotazione corretta e Agrigento, continuando la collezione di palle perse, si eclissa.
Un paio di triple di Alibegovic (15 punti alla fine per lui), che ha giocato una partita in crescendo, mettono i titoli di coda alla partita.
Terzo quarto a parte , il ritorno dell’Old Wild West è stato positivo. Ora mercoledì altra trasferta a Latina. Dai, la mezza dozzina di tifosi al rientro (lungo) si sarà divetita.