Alta velocità, una fermata a due passi dal Mantovano

Lo studio di fattibilità prevede una stazione della Tav anche a San Martino della Battaglia. Costerà 58 milioni di euro. Il sindaco di Solferino: «Una grande opportunità»

Lo studio di fattibilità ad oggi esistente, in pratica la bozza del futuro progetto per la nuova stazione Tav del Garda, prevede una nuova fermata sulla linea ferroviaria storica, a nord della A4, tra le località Armea, Morone e Fenilazzo, a circa mezzo chilometro dall'abitato di San Martino della Battaglia a due passi dal Mantovano, con interscambio di passeggeri sull'alta velocità che sarà servita da una seconda fermata lungo la linea Av/Ac in affiancamento all'autostrada, tra le località Madonnina, Brognoli e Pergola Vecchia.

Si stimano 1.650 passeggeri al giorno in arrivo e partenza sulla Tav e altri 470 sulla fermata regionale (totale 2.120): in cartellone due nuove aree parcheggio più un altro parcheggio a lunga permanenza, un bike park per le biciclette, pista ciclabile, stazione autobus e collegamento viario da e per il casello A4 di Sirmione. Il preventivo della spesa per costruirla è di circa 58 milioni di euro, con una previsione cronologica per 30 mesi di cantieri.

«Per il nostro territorio è un’opportunità». L’annuncio dello studio di fattibilità per la stazione Tav di San Martino della Battaglia è una buona notizia per Giordano Bignotti, il sindaco di Solferino, comune “cugino“ stretto di San Martino e caratterizzato da una forte vocazione turistica. Cattedrale nel deserto? «Non lo penso - continua - Certo, andranno gestite le infrastrutture di secondo livello, ma questa è un’occasione che va colta». Sui timori per l’ambiente, Bignotti è cauto: «Occorre una gestione attenta, sia per l’ambiente sia, più in generale, per il territorio». Diversa la posizione della sindaca di Peschiera del Garda.