Diventi mamma? Niente contratto. Casi in aumento a Treviso e provincia
Diciotto casi di discriminazione nel mondo del lavoro trevigiano (qualsiasi ambito) approdati nel 2023 sul tavolo della Consigliera di parità, con una crescita del 59% rispetto all’anno precedente: uno su quattro è legato alla maternità.
«Ossia contratti a tempo determinato non rinnovati perché la donna è in dolce attesa. Fa male sapere che nel 2024 ci siano ancora discriminazioni legate alla maternità. Siamo, per di più, in un’epoca d’inverno demografico: servirebbero politiche di welfare, anzitutto asili nido», il grido di dolore di Tiziana Botteon, Consigliera provinciale di parità, nomina del ministero del Lavoro.
I dati trovano evidenza in occasione di un incontro in Provincia che per l’8 marzo riunisce le amministratrici della Marca. Nei primi due mesi del 2024, per di più, si evidenzia un’ulteriore crescita: sono nove i casi di discriminazione nel mondo del lavoro nella nostra provincia, nello stesso periodo dell’anno scorso se ne contavano invece quattro. Oltre alla maternità, quali altre ragioni alla base delle discriminazioni? Fra i 18 casi rilevati lo scorso anno (che poi possono trovare sviluppo nell’alveo della giustizia civile o penale), l’8% riguarda molestie sessuali e un altro 8% coincide con la conciliazione vita-lavoro. «Purtroppo non si dà supporto alle mamme, quando hanno figli piccoli e non sanno a chi affidarli in orario pomeridiano», spiega alcune casistiche Botteon, «ma bisognerebbe venire anche in soccorso delle donne, quando devono assistere genitori anziani. Senza scordare il problema del gender pay gap».
Nello stesso contesto, si riflette anche su una provincia sempre più rosa sul fronte amministrativo. Si contano infatti 24 sindache per 94 Comuni, il 25, 5% del totale. Cifra che incorona la Marca al primo posto fra le province venete per il numero delle prime cittadine.
Più distanziate Vicenza con 19 e Padova a quota 17. Nel Veneziano si arriva solo a sette. Quanto alle amministratrici complessive (comprese vicesindache, assessore, consigliere comunali), nel Trevigiano se ne contano 687, pari al 40% del totale (1. 718). Un dato in costante crescita: nel 2003 si arrivava appena al 15, 4%.
«Bene il primato veneto, ma sul totale il numero delle sindache rimane ancora basso. Stiamo lavorando per cambiare, contiamo di crescere ulteriormente alle prossime Amministrative», l’auspicio di Martina Bertelle, vicepresidente della Provincia di Treviso e assessore comunale a Valdobbiadene. Ma un esempio positivo è la stessa amministrazione provinciale: su 309 dipendenti le donne al Sant’Artemio toccano quota 166, pari al 50, 6%. Allargando il raggio alle dipendenti comunali della Marca, il 59% appartiene all’universo rosa.
Agli ultimi concorsi, le candidate idonee sono risultate addirittura il 74% del totale. «Ma ci piace evidenziare anche il dato legato al servizio civile universale: su 385 iscritti, il 63% è donna», sottolinea Paola Roma, presidente associazione Comuni della Marca e conferenza sindaci Ulss 2.