Miu Miu, la sfilata a Parigi è un racconto di abiti per la vita. In passerella anche la dottoressa Qin Huilan: “Io modella per un giorno a 70 anni, non rinunciate mai ai sogni”
PARIGI – “Tra l’infanzia e l’età adulta intercorre uno spazio che mi affascina: è il momento in cui si forma il carattere”. Così dice Miuccia Prada presentando la sua ultima collezione per Miu Miu, andata in scena nei rigorosi saloni neoclassici del Palais d’Ièna di Parigi, nell’ultimo giorno di sfilate della Paris Fashion Week. Partendo da un’intima e profonda riflessione esistenziale, la Signora della moda ha costruito un racconto di abiti per la vita, consegnandoci un affascinante ritratto delle diverse fasi dell’esistenza umana. Con una maestria che solo la designer italiana sa esprimere, l’Autunno/Inverno 2024 di Miu Miu ha trasformato la passerella in un palcoscenico narrativo, un racconto sartoriale che esplora la complessità del vivere attraverso il vocabolario mutevole dell’abbigliamento.
“Questa collezione parla di vita, di esperienze espresse attraverso gli abiti. Questa è una collezione che parla di quei momenti personali e individuali”, spiega Miuccia Prada offrendo una riflessione profonda sulle dualità e i ricordi che definiscono il nostro percorso esistenziale. “Questi abiti sono un vocabolario del vestiario. Qui si possono scegliere modelli che vanno dall’infanzia all’età adulta, mischiarli tra loro e farne ciò che si vuole. In questo senso, questa collezione è molto personale. Si tratta di un’espressione individuale della moda e di un’esperienza individuale della vita. Tu, ciò che è tuo“.
Le radici di questa stagione affondano nell’infanzia e nell’età adulta, evidenziate attraverso un linguaggio visivo distintivo: le proporzioni contratte, i jeans skinny a vita bassa, le maniche corte e le scarpe dalla punta arrotondata evocano l’innocenza e la spensieratezza dell’adolescenza; mentre guanti, borsette, spille, pellicce e tailoring impeccabile rappresentano la sofisticazione e la raffinatezza dell’età adulta. Questa dualità, tra l’innocenza giovanile e la maturità, permea l’intera collezione, dando vita a un affascinante caleidoscopio di stili e materiali che si intrecciano come i ricordi che portiamo con noi nel corso del tempo. Come il gran finale, con tre tubini neri magistrali che sembrano usciti direttamente dal guardaroba di Audrey Hepburn in “Colazione da Tiffany”.
La giovinezza, rappresentata dalla “girlishness”, diventa un concetto universale di ribellione e libertà incarnato da un cast diversificato di personalità che riflettono l’evoluzione del marchio Miu Miu. Dall’iconica Gigi Hadid (in pelliccia e completo denim a vita bassa) a Kristin Scott Thomas el’eclettica Angel Haze, tutte hanno sfoggiato look che rievocavano quell’atmosfera dei primi anni Duemila che tanto piace alla Gen Z. Per l’età adulta, invece, Miu Miu ha portato come modelli Angela Molina, attrice spagnola 68enne che ha sfilato sorridente e “leggera come un uccello” e Qin Huilan, medico 70enne di Shanghai divenuta il 5 marzo modella per un giorno. La dottoressa è una storica cliente del marchio ed è stata invitata a sfilare dopo aver attirato l’attenzione su Instagram, dove pubblica le foto dei suoi look firmati Prada e Miu Miu. La sua presenza sulla passerella è stata una dichiarazione audace contro gli stereotipi legati all’età e una celebrazione della bellezza senza tempo: “Sono riuscito ad affrontare la sfida del lavoro di preparazione con un programma intenso, utilizzando Google Translate per superare la barriera linguistica”, ha scritto Huilan in un post sui social in cui ha raccontato l’esperienza. “Mi sono adoperata al massimo per dimostrare a loro e a tutti che l’età non è un problema. Così spero di incoraggiare tutti coloro che a un certo punto sono confusi a non rinunciare mai ai propri sogni”.
Così Miuccia Prada ha sfidato ancora una volta le convenzioni con grazia e ha celebrato l’autenticità della vita umana. Sullo sfondo, ad amplificare le emozioni, c’erano le installazioni video dell’artista belga-americana Cécile B. Evans: un dialogo stimolante tra le due forme d’arte, un connubio che ha arricchito l’esperienza degli spettatori, spingendoli a riflettere sul concetto di sopravvivenza della memoria e sulle molteplici sfaccettature della vita. Con una consapevolezza: tutto quanto visto in passerella non è solo desiderabilissimo ma quanto di più concreto possibile. Il gruppo Prada ha infatti chiuso il 2023 con fatturato di 4,7 miliardi e una crescita a due cifre ( +17% rispetto al 2022), con un miglioramento della redditività e un forte exploit di Miu Miu. Il brand non è solo in vetta alla classifica di Lyst come il più desiderato, ma ha registrato anche un aumento dei ricavi del 58%.
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