Elga, Flaviano e il colpo di fulmine sui pedali: hanno detto sì con casco e tenuta da bici
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foto da Quotidiani locali
MONFALCONE. Galeotta fu la bicicletta, cinque anni fa, per Elga Cociani e Flaviano Richter, che sabato hanno deciso di dire “sì” su due ruote, assieme a buona parte degli invitati al loro matrimonio. Originari di Monfalcone, l’hanno scelta per sposarsi, raggiungendola in bicicletta dalla loro abitazione di Villa Vicentina, dove sono poi rientrati ieri sera dopo il rinfresco agli Alberoni al Lido di Staranzano e una sosta ad Aquileia. Insomma, una settantina di chilometri. Che, però, sono volati, sotto un sole estivo.
Al matrimonio in abbigliamento tecnico
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All’appuntamento, per entrambi il secondo della loro vita, Elga e Flaviano si sono presentati in abbigliamento tecnico, adattato all’occasione, e caschetto. Su quello di Elga, però, è comparso il velo bianco. «Sono in Bisiachinbici Fiab da sette anni», spiega Elga, attuale presidente dell’associazione nata a Turriaco e poi spostatasi a Monfalcone: «Cinque anni fa, tramite il gruppo WhatsApp interno ho chiesto chi volesse fare un’uscita a Cividale e si è presentato solo Flaviano, che si era iscritto a Bisiachinbici solo una settimana prima. Quando si pedala su strada non c’è modo di parlare, ma poi ci siamo fermati per un caffè a San Giovanni al Natisone e ci siamo guardati. È scattato qualcosa».
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Le due ruote hanno cambiato la vita
Elga, che lavora nel settore assicurativo e crea etichette per aziende vitivinicole, racconta di come la due ruote le abbia cambiato la vita, al netto dell’incontro con Flaviano. «Fumavo due pacchetti di sigarette al giorno e pesavo 12 chili in più – spiega – e per caso, partecipando a un evento al Centro giovani di Monfalcone, ho trovato un pieghevole dell’associazione, che mi ha accolta, dando a me, neofita, una gran tranquillità. La bicicletta mi ha insegnato che dobbiamo prenderci cura di noi stessi».
L’esperienza agonistica dello sposo
Flaviano, prima dipendente della Meteor a Ronchi dei Legionari e poi per 25 anni impiegato al Sincrotrone di Padriciano, ora in pensione, pedalava già, prima a livello agonistico e poi in solitaria. «La bicicletta mi ha dato modo di scoprire quello che c’era in me e a entrambi di capire chi siamo», ha detto ieri lo sposo prima di entrare nell’ex Pretura per il matrimonio celebrato dal sindaco Anna Cisint, che al proprio fianco ha voluto il vicesindaco di Turriaco Nicola Pieri. «Lui è stato il Cupido», ha spiegato Cisint. «Sì, al tempo ero io il presidente di Bisiachinbici», ha confermato Pieri.
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Entrata ad effetto della sposa
La sposa, ieri, non ha rinunciato a un’entrata a effetto nel centro di Monfalcone. Affidata la sua bicicletta a un’amica, è salita sul sellino posteriore di un tandem condotto da un altro compagno di uscite su due ruote. Ad attenderla all’esterno del palazzo c’era Flaviano, che poi la presa sotto braccio per salire la scalinata ed entrare nella sala maggiore dell’ex Pretura, dove ad attenderli c’era già il sindaco. «Ho sposato dei bikers, ma mai dei ciclisti», ha detto Cisint, facendo le proprie congratulazioni ai due sposi, che poi hanno lasciato piazza della Repubblica accompagnati dal suono dei barattoli di prammatica, legati alle loro bici, e dai numerosi ospiti che hanno colto l’invito a non usare l’auto.