Basket A2, Udine sprofonda in casa contro Rieti
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foto da Quotidiani locali
UDINE. L’Old Wild West, ancora senza Clark e Caroti, sprofonda 66-89 al Carnera e, salvo altri risultati a sorpresa, a 40’ dalla fine dice addio al secondo posto e quindi alla possibilità di giocare ai play-off anche l’eventuale semifinale dopo i quarti col fattore campo a favore.
Sì, lo spauracchio Trapani sarà evitato, ma è bene non far troppa festa in una squadra che giocherà i play-off senza il collaudo del nuovo assetto e senza aver mai vinto fuori casa finora uno scontro diretto.
Insomma, alla stagione che conta la squadra di Vertemati pare avvicinarsi non certo nella migliore condizione.
Udine è ancora rabberciata, dall’altra parte c’è la quarta forza del girone verde con Jazz Johnson, ex Pistoia, signor americano, l’altro straniero Hogue solido sotto canestro e, in quintetto, l’applauditissimo ex di lungo corso, Vittorio “Basiliano” Nobile. Emozionato, ci mancherebbe, ma solo alla presentazione perchè poi in campo ha giocato una gran bella partita dell’ex.
Prova a giocarsela con due lunghi Vertemati, ma Delia con un paio di canestri sbagliati fa subito capire al coach che è meglio dar fiducia a De Laurentiis.
È una buona squadra Rieti, anche sostenuta da una ventina di tifosi: due stranieri forti, gli ex Spanghero e Italiano e soprattutto quel Sarto, scuola Treviso, dal talento cristallino.
Fila via nel primo quarto contro un’Apu, che dovrebbe collaudare nuovi equilibri con Cannon, ma che non lo può fare senza due guardie titolari. Ma che comunque ricuce nel 21-23.
Il trio Gesteco Berti, Dell’Agnello e Lamb è in tribuna a spiare forse futuri avversari, la “Gioventù bianconera”, prendendo di petto il tema più caldo dell’ultimo mese in Serie A2, tira fuori lo striscione “Vertemati uomo vero: vincere”.
Il coach, solitamente glaciale come la sua Valtellina d’inverno, applaude. Proprio mentre una tripla di Monaldi regala il primo vantaggio (24-23) all’alba del secondo quarto.
La partita è equilibrata e Udine va a cercare Cannon e gli altri lunghi più di quanto fatto in 10 partite. Del resto, di piccoli ce ne sono pochi.
Peccato che a questa squadra riveduta e corretta sotto canestro stia saltando il rodaggio perchè mancano due dei quattro piccoli. Metà partita: 40-35. L’ Apu quando difende e corre va, ma i laziali ci sono eccome.
E lo dimostrano sùbito rimettendo il naso avanti con l’ennesima tripla di Sarto (di scuola trevigiana, bel giocatore concupito un anno fa anche da Udine) e mandando in confusione l’Apu, cui uno come Clark in questi frangenti ovviamente farebbe comodo e invece manca da più d’un mese.
Prova a scuotere i suoi Vertemati, che in 10’ perdono l’enormità di 7 palloni, ma i laziali al tramonto del terzo quarto volano anche a +14 con un insolito air-ball di Monaldi che fa presagire la seconda sconfitta stagionale in casa dopo quella di Forlì.
A 10’ dalla fine Udine deve recuperare 8 punti (56-64). C’i sarebbe tempo per rimettersi in carreggiata, invece Udine sprofonda e si becca un ventello. La gente sfolla, delusa.
Ripetiamo: senza aver rodato questa squadra col nuovo assetto, giocarsi anche un’eventuale semifinale senza il fattore campo a favore, dopo aver sempre perso con le big fuori, non è un granchè.
Ma prima bisogna superare il primo turno. E per quanto visto nelle ultime settimane non è scontato. Saluti a tutti. A anche ai blogger (novelli tifosi e rancorosi, ndr) che staranno esultando . —
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