Accumula 142 multe ai varchi della Ztl, condannato a pagare tutti i 32mila euro
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condannato a pagare tutti i 32mila euro](https://www.gedistatic.it/content/gnn/img/laprovinciapavese/2024/05/05/101845306-3c0b51af-6b4c-4201-aeca-e2e0e7bc4a76.jpg)
L’automobilista ha un pass invalidi ma la targa non è stata riconosciuta dalle telecamere. Il legale: «Facciamo appello»
PAVIA. Una targa non riconosciuta dalle telecamere ai varchi della Ztl e l’automobilista si è visto recapitare cartelle per 32mila euro di multe non pagate. Per l’esattezza, 142 sanzioni, tante quanti i passaggi in centro storico secondo il Comune non autorizzati. Una cifra choc, che per il giudice del tribunale di Pavia, Giacomo Rocchetti, l’uomo deve pagare. E questo nonostante l’automobilista, un 55enne con invalidità, sia in possesso di un permesso disabili, che gli consente di circolare in tutte le strade di Pavia, anche nella zona a traffico limitato. «Una sentenza ingiusta, faremo di sicuro appello», dichiara il suo avvocato Rosario Tripodi.
Una targa sbagliata
Alla base del pasticcio, la mancata comunicazione della targa di un’automobile in uso al 55enne, diversa da quella che era stata collegata al pass. Un errore, secondo l’uomo, dell’ufficio traffico: al giudice ha spiegato di avere comunicato anche quella targa che però non sarebbe stata inserita in modo corretto. La ricostruzione che fa il giudice, però, è un’altra: dagli atti sarebbe infatti emerso che la comunicazione della targa sarebbe avvenuta ma tardi, quando le infrazioni erano state già commesse (in un arco di tempo compreso tra gennaio del 2016 e giugno del 2017). Poco importa, sostiene la difesa dell’uomo, visto che di quelle multe l’automobilista non sapeva nulla, essendo state recapitate a un indirizzo diverso da quello di Pavia, dove l’uomo vive. Nulla da fare: il giudice ha ritenuto le sanzioni notificate in modo corretto.
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Le cartelle
L’automobilista ha un pass invalidi dal 1997. La doccia fredda arriva a gennaio del 2021 con due cartelle: due ingiunzioni di pagamento, in giorni diversi, per multe non pagate diversi anni prima. A inviare l’ingiunzione di pagamento è Abaco, la società a cui il Comune di Pavia si appoggia per riscuotere il credito. In una ingiunzione si parla di 35 multe per 11.200 euro non pagate nel 2017, mentre l’anno prima non sarebbero state pagate ben 107 sanzioni, per altri 20.800 euro. In sostanza, l’automobilista dovrebbe versare ad Abaco 32mila euro di multe. L’automobilista nella Ztl circola, perché va spesso in centro per commissioni e va a trovare la madre, che abita in piazza Duomo. Ma le sanzioni non dovrebbero arrivargli, perché ha un contrassegno invalidi che gli dovrebbe consentire di muoversi ovunque. L’automobilista ricorda di avere comunicato, dopo avere ottenuto il pass, il numero di targa dell’auto da collegare al permesso. Chiede quindi spiegazioni alla polizia locale, visto che il suo permesso dovrebbe essere in automatico collegato alla targa dell’auto, a sua volta inserita in un database che consente il passaggio ai varchi della zona a traffico limitato senza rischio di sanzioni. Ma dal controllo quella targa non risulta.
Il ricorso
All’uomo non rimane quindi altra scelta che rivolgersi a un avvocato per il ricorso davanti al tribunale. Vista l’entità della cifra, infatti, non è possibile ricorrere al giudice di pace o al prefetto (il limite è 10mila euro di sanzioni), né vedersi annullare le multe in autotutela. In discussione non c’è il principio: il permesso disabili in effetti consente di circolare ovunque. Questo, però, per il giudice non basta: quel pass, infatti, non risulta collegato all’automobile transitata in centro 142 volte in un anno e mezzo.
È evidente che qualcuno ha commesso un errore, ma per il giudice l’automobilista non ha fornito la prova che a fare quello sbaglio sia stato proprio l’ufficio del Comune. Risultato: le ingiunzioni di pagamento sono valide. E non solo: oltre alle sanzioni per 32mila euro dovrà anche pagare circa 10mila euro di spese legali. Non resta che l’appello.