A Casa Bartoli in via Marchesetti a Trieste, dopo 26 anni in arrivo il nuovo ascensore
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in arrivo il nuovo ascensore](https://www.gedistatic.it/content/gnn/img/ilpiccolo/2024/05/05/115818552-1337cb08-1817-45e0-b92d-1618f066df88.jpg)
Affidata dal Comune la progettazione di un moderno impianto obliquo Il vecchio elevatore non era più riparabile. Investimento da 400 mila euro. Eviterà ai visitatori 300 metri in salita
TRIESTE. Dopo 26 anni di mancato funzionamento, per l’ascensore obliquo di Casa Bartoli, forse è proprio il caso di dirlo, qualcosa si muove. Il Comune ha infatti affidato all’ingegnere Daniele Pignatelli il compito di redigere il progetto tecnico-economico per l’installazione di un nuovo impianto nella residenza per anziani non autosufficienti di via Marchesetti.
«La realizzazione del nuovo ascensore – precisa l’assessore ai Lavori pubblici Elisa Lodi – sarà finanziata con circa 300 mila euro di fondi ministeriali e ulteriori 100 mila messi a disposizione direttamente dal Comune. L’intervento migliorerà l’accessibilità alla struttura, agevolando soprattutto le persone anziane o con difficoltà motorie». I fondi ministeriali impiegati saranno quelli messi a disposizione per il Piano straordinario di riqualificazione urbana e sicurezza delle periferie.
Era appunto il 1998, quando i parenti degli ospiti di quella residenza comunale lamentavano per la prima volta, avviando anche una raccolta di firme, il mancato funzionamento di quell’elevatore che accompagnava i visitatori dal livello della strada a quello sopraelevato, dove si trova appunto la casa di riposo.
Casa Bartoli si sviluppa su più fabbricati ed è stata costruita in una posizione rialzata rispetto a via Marchesetti. Per questo all’epoca della sua realizzazione era stato installato un particolare ascensore, che saliva appunto in obliquo, costituito da un tunnel in cemento armato, parzialmente interrato, al cui interno si trovano delle rotaie inclinate sulle quali scorre una cabina. Per un periodo l’impianto aveva funzionato. Poi un guasto importante ne ha compromesso il funzionamento e negli anni la vetustà dell’impianto non ha consentito ai manutentori di reperire sul mercato i pezzi necessari alla riparazione.
Se per altri impianti realizzati decenni fa, l’amministrazione per i pezzi non più in produzione è riuscita anche a farli realizzare ad hoc al tornio da qualche artigiano, in questo caso, vista la particolarità dell’ascensore, si tratta di elementi troppo complessi e dunque non riproducibili. Nel tempo – anche su sollecitazione dei familiari degli utenti che non hanno mai smesso di chiedere una soluzione – erano stati valutati degli impianti alternativi, come una scala mobile o un tapis roulant, ma poi non se ne fece nulla.
Con il nuovo progetto, la macchina dell’ascensore esistente dovrà essere quindi smantellata e sostituita in tutti i suoi componenti con una moderna, rispondente alle attuali normative.
Per raggiungere la residenza a piedi, da quando l’ascensore è fuori uso, bisogna percorrere una salita abbastanza ripida, lunga circa 300 metri. Niente di grave per chi è ancora giovane, un ostacolo non da poco invece per le persone anziane o con problemi di deambulazione, ancor di più in caso di caldo afoso o di bora e freddo. Molti visitatori raggiungono infatti Casa Bartoli in autobus, e a quel punto per loro è inevitabile imboccare la salita. Per chi arriva in auto il problema non si pone, vista la possibilità di parcheggiare accanto all’ingresso principale della residenza. –