Senza biglietto sul bus a Trieste, 21.272 multe in un anno: l’aumento è del 6,2%
TRIESTE. I passeggeri a bordo dei mezzi pubblici della Trieste Trasporti aumentano – hanno raggiunto quota 50 milioni all’anno – di pari passo però con i cittadini pizzicati a viaggiare senza biglietto.
Sessanta multe al giorno
Nel corso del primo trimestre di quest’anno le multe comminate dai verificatori dell’azienda sono state già 5.400, quindi una sessantina al giorno. Lo scorso anno erano state 21.272, quando nel 2022 ne erano state elevate 20.013, con un aumento quindi del 6,2 per cento. Questo, ovviamente, senza contare che i “portoghesi” (nella scheda a fianco la spiegazione dell’origine del termine) riescono molto spesso a evitare i controlli, soprattutto in quella sorta di “zona franca”, negli orari meno battuti dagli agenti verificatori, come le prime ore del mattino o quelle in tarda serata. Sebbene sia chiaro: il personale addetto ai controlli si muove dalle 5 del mattino alle 23 – le sanzioni comminate all’alba non sono cosa rara – quindi può salite a bordo del mezzo in qualsiasi momento. Anzi, è legittimato a chiedere il titolo di viaggio anche a terra, a chi è appena sceso dall’autobus. Tentare di viaggiare senza biglietto quindi è sempre ad alto rischio.
La sanzione ammonta a 210 euro, ma si riduce a 70 euro, più il costo del biglietto, se viene pagata entro 60 giorni.
L’identikit del trasgressore
Tracciare l’identikit del viaggiatore a sbafo non è semplice. Il vizio è trasversale, sebbene vada considerato che i giovani in età scolare risultano quasi sempre in possesso dell’abbonamento, così come gli universitari. I pensionati non amano il rischio e sono quasi sempre in possesso di un titolo di viaggio. La fascia di età più critica, più incline a usare l’autobus senza pagare il biglietto, è indicativamente quella intermedia, dai 30 ai 55 anni.
«Volevo timbrare, ma l’autobus è pieno e non sono riuscito a raggiungere l’obliteratrice»; «ho timbrato ma non trovo più il biglietto». E ancora: «Non ho avuto il tempo di acquistare il biglietto», «ho lasciato a casa l’abbonamento». Queste le scuse che i verificatori si sentono ripetere più spesso, ma che oramai non convincono più nessuno e fanno scattare subito la sanzione.
Circa la metà delle multe viene elevata al pomeriggio, tra le 16 e le 18.
Le linee con più viaggiatori a sbafo
Le linee più battute dai “portoghesi”, dove sono più frequenti le sanzioni, si confermano la 10, che da Valmaura, passando per San Giacomo, arriva in piazza Tommaseo; la 20, che collega piazza della Libertà con largo Barriera, Valmaura, Borgo San Sergio fino ad arrivare a Muggia. E poi ancora la linea 9, che collega il centro città con San Giovanni, la 21 che da piazza della Libertà accompagna a Borgo San Sergio, e infine con la bella stagione la 6 che porta sul lungomare di Barcola.
«L’evasione tariffaria – osserva il presidente della Trieste Trasporti Maurizio Marzi Wildauer – si attesta intorno al 10-11%, che si traduce in circa due milioni di euro all’anno. Di questa cifra importante riusciamo a recuperare in media tra i 500 e i 600 mila euro all’anno. È un fenomeno sgradevole, che purtroppo si fatica a mitigare».
Le resistenze di chi viene scoperto
Un problema che si aggiunge al problema, visto che i “portoghesi” non solo non si muniscono di titolo di viaggio prima di salire a bordo, ma spesso quando vengono pizzicati e multati non pagano neppure la sanzione. Oppure si dichiarano privi di documento di identità e forniscono una falsa identità: cognome di fantasia, indirizzo inesistente, senza contare che c’è pure chi rifiuta di farsi identificare.
Marzi assicura come da parte dell’azienda ci sia «il massimo impegno per contrastare questa tendenza, ma serve una maggiore consapevolezza da parte di tutti, del valore che il trasporto pubblico rappresenta in una città come la nostra: siamo un servizio che accompagna lo sviluppo del territorio da oltre 160 anni, che ha contribuito a formare abitudini e modelli sociali e culturali. Bisogna averne cura».
La maggior parte dei passeggeri però non è così, e di fronte al controllore esibisce fiera il proprio abbonamento o il biglietto.
«Stiamo lavorando a una comunicazione che possa togliere ogni alibi a chi oggi non viaggia in regola – precisa Marzi – rivolta soprattutto ai turisti che sono in visita in città».–