Giro d’Italia 2024, Geraint Thomas:” Sono soddisfatto. Se avessi solo provato a seguire lo scatto di Pogacar sarei esploso”
“Sono soddisfatto, Pogacar è Pogacar. Se lo avessi solo provato a seguire sarei certamente esploso“, parola di Geraint Thomas. Il britannico corre, dall’alto della sua sua infinita esperienza, con un’intelligenza ormai rara nel ciclismo moderno e tiene comunque vivo il Giro d’Italia 2024. Nel giorno in cui Tadej Pogacar si veste di rosa e conferma il suo status di favorito n.1, Mister G dà un altro segnale che, insieme alla sua squadra, farà di tutto per rendere la vita il più difficile possibile al fenomeno sloveno.
Un terzo posto a 27″ dal vincitore al Santuario di Oropa, sede d’arrivo della seconda tappa della Corsa Rosa e primo arrivo in salita, di grande importanza per l’alfiere della INEOS Grenadiers, che si issa immediatamente in seconda posizione nella generale con 45″ di ritardo dalla Maglia Rosa. Thomas non ha seguito lo scatto secco di Pogacar, ma è andato su del suo passo limitando egregiamente i danni. Un po’ il contrario di quello fatto da Ben O’Connor, che dopo essere rimasto un po’ a ruota dello sloveno è semplicemente saltato per aria. Ed è proprio questo che il britannico sottolinea dopo la tappa: “Sono soddisfatto Chiaramente Pogacar è Pogacar, ma poi vedremo cosa ne verrà fuori“.
È una dichiarazione d’intenti del secondo classificato dello scorso anno, che poi passa ad analizzare la tappa: “Oggi è andata come ci aspettavamo. Sapevamo che Pogacar sarebbe stato più forte – dichiara con grande schiettezza il 37enne -. Volevo provare a seguirlo, ma sapevo che anche se solo avessi provato a rispondere al suo scatto sarei letteralmente esploso. Quindi ho cercato di recuperare un po’ nei chilometri fino in vetta e poi di raccogliere le energie per fare anche lo sprint finale e guadagnare secondi d’abbuono“.
Riguardo alla foratura dello sloveno ai piedi dell’ultima salita, con la sua squadra che ha continuato a tirare, il gallese ha detto: “Onestamente non lo sapevo, solo quando nelle prime rampe mi hanno detto Tadej è rientrato allora mi sono detto ‘Ah, ok’. La radio era semplicemente terribile, realmente non ne avevo idea“.
Thomas passa poi ad analizzare ed elogiare il lavoro della sua squadra: “Il nostro piano era correre davanti, non attaccare, ma solo rimanere in sicurezza. Sapevamo che il tratto tra la penultima salita e quella di Oropa era difficile e molto tortuoso, per questo abbiamo tirato“.