«Un nome unico per la Transalpina»: la sfida di Arčon alle due Gorizie
foto da Quotidiani locali
GORIZIA. Una piazza, due nomi. In Italia si chiama piazza (o piazzale secondo la toponomastica) della Transalpina, in Slovenia Trg Evrope (piazza dell’Europa).
Già nel nome una realtà plurale. Ma non è la prima volta che emerge la sollecitazione a dare un’unica denominazione all’area-simbolo della collaborazione fra Italia e Slovenia. Se ne parlò diffusamente già nel 2021, poi l’anno successivo ma, alla fine, si era andati avanti mantenendo le due denominazioni.
La sfida per la piazza
in occasione dell’incontro plenario per fare il punto della situazione sui lavori che stanno interessando l’area a cavallo del confine, è stato il vicepresidente del Consiglio dei ministri e Ministro per gli sloveni all’estero Matej Arčon, già sindaco di Nova Gorica, a rilanciare la proposta. Ha parlato di «sfida», suggerendo anche un possibile nome: piazza della Cultura europea, visto che lì si svolgerà, l’8 febbraio prossimo, la solenne cerimonia di apertura di Go!2025. L’assessore regionale alle Finanze Barbara Zilli ha commentato subito con interesse la proposta. «Sono certa - le sue parole - che questa idea sarà accolta dalla fantasia dei due sindaci».
La posizione dei due sindaci
Se sono rose, fioriranno. Ma quali sono le posizioni dei due sindaci? Al termine dell’incontro dedicato al cantiere della Transalpina, lo abbiamo chiesto sia a Samo Turel (sindaco di Nova Gorica), sia a Rodolfo Ziberna (primo cittadino di Gorizia). Va detto che, grossomodo, le loro posizioni rispecchiano quelle degli anni passati con Turel propenso a sposare la proposta («Per me è una buonissima idea su cui si può lavorare, ovviamente a braccetto con l’amministrazione comunale di Gorizia») e Ziberna, invece, assai più tiepido. E lo spiega con chiarezza: «Questo territorio è una sommatoria di differenze. Una piazza con due nomi rende unica la Transalpina ed è una caratteristica che piace molto ai turisti e a chi viene da fuori», argomenta il sindaco di Gorizia. Al limite, dal Comune evidenziano che potrebbe anche esserci una doppia denominazione. Spiegandola meglio: di qua piazza Transalpina/Trg Evrope. Di là, in Slovenia, l’esatto contrario, ovvero Trg Evrope/piazza Transalpina.
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Il bilancio del lavoro
Ma, ieri, non s’è parlato solamente di toponomastica. L’incontro, svoltosi in una minuscola (e piuttosto scomoda) stanza della stazione della Transalpina, ha fornito l’occasione anche per tracciare un bilancio del lavoro sin qui effettuato. Sempre Matej Arčon si è detto «molto fortunato» di vivere in questo territorio transfrontaliero «dove si tocca con mano, quotidianamente, la collaborazione». Ha anche annunciato che il Governo sloveno ha appena «aumentato i fondi per Go!2025 di ulteriori tre milioni e, presto, ci saranno ancora altri contributi». Ha colto l’occasione per ringraziare il GectGo, definito «un brillante esempio di cooperazione». «Questa piazza - la sua conclusione - diventerà un simbolo e un centro di eventi e di incontri».
I 14 milioni per gli eventi
L’assessore regionale Barbara Zilli, dal canto suo, ha evidenziato come si stiano raccogliendo i frutti «di un lavoro silenzioso ma continuo. Sono state messe in campo le migliori strategie sulle politiche di coesione e di amicizia fra i popoli. Questo territorio si pone come un modello per l’Europa». Zilli ha voluto sottolineare, una volta di più, i 14 milioni di euro indirizzati per la promozione degli eventi. «Lavoriamo per i giovani che hanno tutto il diritto di vivere qui e, sempre qui, di costruirsi la propria vita», il suo messaggio finale.
Infine, la parola ai tre sindaci. Ziberna ha evidenziato come tutti i soggetti, italiani e sloveni, stiano «lavorando assieme e con profitto. Ma, soprattutto, sono uniti dallo stesso entusiasmo che è destinato ad aumentare ancora dopo il 2025 perché si tratta di costruire le città del futuro». Concetti ripresi e approfonditi sia da Turel, sia da Turk. Entrambi si sono detti cert