Si ristrutturano casa con i soldi ricavati dagli assalti ai bancomat
Con i soldi ricavati dai bancomat che avevano assaltato con armi ed esplosivo si sarebbero comprati, per interposta persona, macchine e altri beni. E avrebbero anche effettuato lavori edili.
È sulla base di questa ipotesi investigativa che i carabinieri del Nucleo investigativo di Udine hanno sequestrato un’abitazione appena ristrutturata, del valore stimato di 100 mila euro, e tra Piazzola e Carmignano un caravan e una motrice di camion, nonché la somma di 20 mila euro, ottenuta dalla vendita di un’auto di lusso acquistata con proventi illeciti. Il tutto a carico di due cugini veneti – o persone delle loro cerchia familiare – che nel 2022 erano stati arrestati con l’accusa di aver messo a segno 21 assalti ai bancomat nel Nord Italia, sottraendo complessivamente circa un milione di euro, tra marzo 2019 e gennaio 2021.
Si tratta di Donald Moretti, 49 anni, residente in provincia di Padova, e Luca Moretti, di 46, che risiede in provincia di Treviso. I due sono «ritenuti presunti responsabili dei plurimi assalti con esplosivo a numerosi sportelli commessi anche con l’uso delle armi, nonché di rapina, ricettazione, riciclaggio e trasferimento fraudolento dei valori». Il decreto di sequestro preventivo e per equivalente è stato emesso dal gip del tribunale di Brescia, su proposta del pm Benedetta Callea.
Al termine delle indagini patrimoniali e bancarie seguite a quelle che hanno portato all’identificazione e all’arresto dei due uomini, gli investigatori hanno rilevato che «i predetti beni mobili e immobili erano verosimilmente stati acquisiti, per interposta persona, con i proventi degli assalti ai bancomat».
Il provvedimento giudiziario prevede che, una volta concluso l’iter processuale e all’avvenuta condanna, i beni oggetto di sequestro siano sottoposti a confisca e quindi acquisiti al patrimonio dello Stato.
La responsabilità penale degli indagati, sottolineano ancora i carabinieri in una nota diffusa ieri, «sarà comunque accertata solo all’esito del giudizio con sentenza penale irrevocabile».
«Per questo tipo di sequestri è previsto il Riesame e quindi faremo sicuramente appello», sottolinea il legale di Luca Moretti, l’avvocato Cesare Vanzetti, «poi, comunque, visto che ora siamo solo alla fase delle indagini preliminari, la faccenda sarà lunga e non è escluso che ci siano anche questioni di competenza territoriale. In ogni caso, abbiamo saputo dell’indagine solo pochi giorni fa, in occasione dell’esecuzione dei sequestri. Quindi stiamo ancora esaminando le carte e definendo la difesa».
«Questo sequestro ha riguardato principalmente un veicolo e una roulotte intestati a un familiare del mio assistito», aggiunge l’avvocato Francesco Murgia che segue Donald Moretti, «ma a mio avviso non vi è alcuna correlazione tra il sequestro stesso e i reati contestati al mio cliente. E per questo motivo faremo tutte le opportune valutazioni in vista del Riesame. Sono convinto che in quella sede sarà chiarita l’insussistenza di qualsiasi elemento di collegamento tra questi beni e i reati contestati. Tra l’altro, sono beni che sono nella disponibilità della famiglia da anni».