Aumenti e sconti ridotti, a Udine la Tari cresce fino al 10% per le attività economiche
UDINE. Da una parte gli aumenti, «imposti al Comune dalle autorità», dall’altra la riduzione delle agevolazioni che da 600 mila euro scendono a 500 mila: la spesa complessiva delle utenze non domestiche per la Tari passa così dai 5 milioni 620 mila euro dello scorso anno ai 6 milioni 218 del 2024, un incremento di circa il 10% distribuito in modo diverso a seconda delle categorie come evidenziato anche nella tabella qui sopra.
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Tra le circa 7 mila utenze non domestiche rientrano le attività produttive e commerciali come negozi e ristoranti, ma anche scuole, biblioteche, musei e altri luoghi di cultura, mercati, ospedali, luoghi di culto, uffici di ogni genere e istituti di credito.
Per ciascuna categoria viene fissata una tariffa fissa e una variabile sempre in relazione alla superficie, per cui «è difficile - ha osservato l’assessore ai Tributi, Gea Arcella - avere un quadro preciso degli aumenti che comunque sono tra i più contenuti grazie anche alle agevolazioni».
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Agevolazioni introdotte nel 2020 per aiutare le realtà colpite dal Covid, che sono state confermate per il quarto anno consecutivo. «Abbiamo destinato alle utenze non domestiche mezzo milione di euro - ha illustrato Arcella nel corso della commissione Bilancio e programmazione presieduta ieri da Paolo Ermano della lista De Toni -. Di questo fondo di copertura, il 20%, pari a 100 mila euro, è dedicato esclusivamente a specifiche categorie economiche quali ristoranti, osterie e pizzerie, bar e pasticcerie, rivenditori di ortofrutta, piante, fioristi e pescherie».
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Il Comune aveva evidenziato come «l’aumento medio annuo, calcolato sulla base di spazi con una superficie di 100 mq, toccherà quota +6.9%», ma in realtà, come detto, il gettito complessivo aumenterà di circa il 10%.
«Le rimodulazioni delle tariffe interessano tutte le città su scala nazionale - ha precisato Arcella -, e quest’anno subiscono i sostanziosi aumenti dei costi del 2022, in particolar modo quelli legati all’approvvigionamento energetico, con riferimento all’inflazione e alle guerre ancora in corso».
Nonostante questo, anche grazie al mezzo milione per l’abbattimento della Tari ai nuclei con Isee più bassi – il bando è aperto fino al 31 maggio - l’aumento medio per le 21.706 utenze domestiche sarà contenuto allo 0,69%.
Scendendo nel dettaglio, per le famiglie più numerose le tariffe per la gestione dei rifiuti urbani diminuirà: nel dettaglio, le famiglie composte da 4 componenti godranno di una diminuzione dello 0,46%; i nuclei da 5 persone vedranno un -1,10 sul bollettino; mentre le famiglie di 6 o più persone avranno una riduzione dell’1.53%.
Si registrerà un lieve aumento delle tariffe Tari solo per le famiglie con 3, 2 o 1 componenti, che noteranno un aumento medio rispettivamente dello 0,69%, dell’1,63% e del 4,91%.
In quest’ultimo caso, che vede la tariffa di partenza più bassa, il costo per la gestione dei rifiuti aumenterà indicativamente di soli 4 euro annui. A conferma del fatto che la Tari nei comuni serviti dalla Net resta tra le più basse in Italia.