Artisti derubati dentro i camerini, denunciata una dipendente del teatro Verdi di Trieste
TRIESTE Attendeva che cantanti, ballerini e musicisti fossero impegnati sul palcoscenico del lirico Giuseppe Verdi per intrufolarsi nei camerini, aprire borsette e portafogli e sottrarre il denaro. Così ha agito per mesi una dipendente dello stesso teatro, ora incastrata dalle indagini del Commissariato di Polizia di San Sabba.
Si tratta di una donna, poco più che cinquantenne – che risulta denunciata in stato di libertà per furto, in attesa dell’udienza davanti a Giudice per le indagini preliminari – operativa da anni al lirico negli uffici che si occupano della parte burocratica, amministrativa, organizzativa, e quindi non una cantante, una musicista o una ballerina.
Palpabile l’imbarazzo del Verdi, ma pure dei sindacati, dei rappresentanti dei lavoratori. «Non commento», così il soprintendente Giuliano Polo senza aggiungere dettagli o considerazioni in merito alla vicenda.
Tra i sindacalisti ieri c’era chi ammetteva di aver raccolto, nei mesi scorsi, le voci di alcuni dipendenti che lamentavano il furto di denaro, e altri che pur essendo dipendenti dello stesso teatro sostenevano di non saperne nulla, di non essere a conoscenza della vicenda.
Fatto sta che il problema al Verdi si trascinava da mesi. Qualche episodio si era verificato con le stesse modalità negli anni passati, ma oggi non è possibile stabilire se l’autore dei furti fosse la stessa persona. Le denunce di alcuni artisti e musicisti andati in scena al Verdi sono arrivate alla Polizia nel gennaio scorso. Episodi diversi, ma con alcuni denominatori comuni.
A quel punto agli uomini del Commissariato di San Sabba era evidente non si trattasse di un caso isolato, ma di un ladro seriale, che con lo stesso modus operandi rubava denaro.
Scorrendo i verbali delle denunce, agli investigatori erano saltati all’occhio alcuni dettagli che rafforzavano l’ipotesi che ad agire fosse una figura interna al teatro, e non un estraneo o qualcuno di passaggio al lirico. Alle vittime il denaro dal portafogli – a volte sistemato in una borsetta e a volte nella tasca dei pantaloni o del giubbotto – era sparito sempre mentre erano impegnate in uno spettacolo o durante le prove. Insomma, mentre il pubblico era intento ad assistere alla Manon Lescaut di Puccini piuttosto che al Flauto Magico di Mozart o mentre artisti e regista mettevano a punto gli ultimi dettagli di un’opera lirica o di un balletto.
Chi agiva quindi conosceva bene gli orari di scena, le abitudini, i meccanismi che si muovono intorno all’attività di un teatro lirico, tanto da essere certo che in quella fascia oraria nessuno potesse all’improvviso entrare nel camerino. Allo stesso modo, da figura interna, non destava sospetti se girovagava tra i corridoi del teatro.
Avviati i contatti con i vertici del lirico, gli investigatori autorizzati dalla Procura hanno sistemato una serie di microcamere negli spazi dove in precedenza erano stati messi a segno i furti.
Nessuno dei dipendenti era ovviamente al corrente dell’iniziativa della Polizia, che ha agito sistemando i dispositivi tecnologici in orari nei quali il teatro era chiuso, lasciandoli operativi per alcune settimane.
A quel punto, visionando le immagini catturate dalle telecamere, gli investigatori hanno pizzicato la ladra proprio mentre, intrufolandosi nei camerini, si impossessava di una somma di denaro. Con la conferma si trattasse appunto di una dei 250 dipendenti del teatro Verdi.
Le informazioni raccolte durante l’attività investigativa – che si è conclusa meno di un mese fa – sono state trasmesse alla Procura di Trieste e la donna, come detto, è stata denunciata per furto, con l’aggravante anche della reiterazione del reato