Apu, Cantù arriva senza seguito. È il momento di far girare la serie

La serie fra Apu Old Wild West e San Bernardo Cantù si sposta a Udine, e continua a giocarsi su due fronti: in campo e fuori. Mentre i rispettivi staff tecnici preparano gara tre, le due società fanno i conti con le direttive dell’Osservatorio nazionale sulla manifestazioni sportive: nel tardo pomeriggio di ieri sono arrivate le limitazioni per la tifoseria canturina, che di conseguenza rinuncerà alla trasferta udinese in gruppo.

Dopo i paletti imposti ai tifosi dell’Apu per le due gare giocate a Desio, ecco il provvedimento a supporter e palasport invertiti, valido per gara tre e l’eventuale gara quattro. Ai canturini viene imposta la vendita dei biglietti per i residenti della provincia di Como fino alle 19 di oggi, in ricevitorie individuate d’intesa con le questure interessate, documento d’identità alla mano. La società canturina, inoltre, dovrebbe trasmettere l’elenco dei nominativi degli acquirenti alla Questura di Udine entro le 10 di domani, provvedendo al servizio d’ordine nel settore ospiti con volontari dotati di casacca fluorescente tipo steward. Soprattutto quest’ultima imposizione, non menzionata nelle prime due gare da certi media di parte, è ritenuta inaccettabile.

Il tifo organizzato canturino, con in testa il gruppo “Eagles”, ha annunciato ieri sera che rinuncerà a seguire la squadra a Udine, coerente con lo striscione “Trasferte libere” esposto al PalaDesio nei due match contro l’Apu, anche se lo stesso gruppo ha spiegato che non sono escluse delle presenze “sciolte”, di singoli appassionati canturini. La decisione dell’Osservatorio nazionale serve a non creare due pesi e due misure e ad alimentare ulteriormente la tensione (qualche turbolenza si è registrata al termine di gara due sotto la curva canturina) nel match di domani. Questa serie di provvedimenti nasce da lontano: il 21 aprile, in occasione del match fra Cantù e Udine valido per la fase a orologio, nel settore riservato ai tifosi Apu hanno preso posto alcuni ultrà varesini (“Arditi Varese”) con tanto di striscione, in nome di una vecchia amicizia con gli udinesi e di un’acerrima rivalità con i canturini.

Le vicende extra campo non avranno sicuramente distratto Adriano Vertemati, impegnato ad organizzare l’assalto dei suoi ragazzi in gara tre. L’Apu è con le spalle al muro, esattamente come un anno fa in semifinale contro Forlì. Ad alimentare qualche timida speranza di remuntada c’è il ricordo di quanto accadde l’anno scorso proprio a Cantù: in vantaggio 2-0 su Pistoia, perse 2-3 e diede strada ai toscani sulla via per la A.

Più che alla cabala, però, è meglio affidarsi alla palla a spicchi e all’ottimo rendimento casalingo di Udine. Serviranno un approccio e una difesa migliore rispetto a gara due, ma anche percentuali più felici dalla lunga distanza. L’assenza di Clark (praticamente certa, non si allena da oltre due mesi) è pesante, ma l’Old Wild West ha le carte in regola per vincere gara tre ed allungare la serie. I play-off sono così, bisogna pensare una partita alla volta e non farsi prendere dall'ansia di voler rimontare