Atti osceni davanti all’asilo nido. Un papà mette fine all’incubo
Maniaco al di sopra di ogni sospetto: da un mese – con fare distinto – si aggirava attorno all’asilo del paese e armeggiava con i suoi “gioielli”, ma lunedì è stato bloccato con i pantaloni abbassati da un papà, che lo ha consegnato ai carabinieri.
È successo alle 8, in centro ad Onara, frazione di Tombolo. Il protagonista positivo della vicenda è Inoussa Bara, 31 anni, operaio, che vive in uno degli appartamenti del condomino che si affaccia su piazza degli Ezzelini.
«Ero a casa, la mia compagna era appena uscita per andare al lavoro». Solo una settimana prima la giovane mamma aveva notato un tipo sospetto – intento a masturbarsi – nascondersi tra i pilastri del complesso residenziale e i cespugli. «Dopo aver segnalato l’episodio ai carabinieri», continua Bara, «abbiamo quotidianamente monitorato la situazione. Sapevamo che la persona in questione – un uomo sulla cinquantina, sempre ben vestito e al di sopra di ogni sospetto – arrivava all’orario di apertura dell’asilo su un’Audi grigia con targa rumena.
Parcheggiato il mezzo nell’area sul retro del nostro condominio – che si trova di fronte all’asilo nido Arcobaleno – raggiungeva i portici». Nei giorni precedenti il personaggio era stato visto sia dalle famiglie che da alcuni residenti. La sua non era una presenza fissa, ma ultimamente capitava di vederlo spesso: «Pensavamo fosse un papà, o una persona che lavora nei paraggi». Nella zona il via vai di bimbi è intenso, poco distante dall’ingresso della scuola di via Asilo c’è un parco giochi. «Dopo averlo visto la prima volta», sottolinea il 31enne, «siamo rimasti vigili, le forze dell’ordine erano informate».
La svolta lunedì mattina: Bara, che è papà di un bimbo di due anni che frequenta l’Arcobaleno, era in casa, mentre la compagna era appena uscita. «Erano le 8 e ho visto la sua chiamata: era angosciata e in lacrime, mi ha chiesto di raggiungerla. Io non ci ho pensato un attimo e sono corso». Sceso in strada, ha subito individuato l’esibizionista: «Si trovava a pochi passi dall’ingresso dell’asilo con i pantaloni aperti, l’ho afferrato per la maglietta e ho chiamato le forze dell’ordine».
Colto clamorosamente in flagrante, il cinquantenne si è giustificato: «Mi ha chiesto scusa, continuava a dire che ha una famiglia, che non sapeva cosa gli stesse succedendo. Era scosso ed impaurito, credo anche per il fatto di essere stato scoperto». I carabinieri sono accorsi. «Poi li ho raggiunti in caserma», prosegue il padre di famiglia, «e ho raccontato per filo e per segno l’accaduto». Lo rifarebbe? «Certo, non ho dubbi, questa presenza stava suscitando tanta preoccupazione nelle famiglie, è giusto essere intervenuti per fermare tutto questo».