Piano rifiuti, i leghisti veneti si ribellano: «Legge invalida dalla Giunta»
Leghisti contro leghisti, e non è una novità in Veneto. Ma questa volta la temperatura dello scontro si alza pericolosamente.
Perché un gruppo di consiglieri regionali – alcuni con incarichi, anche di partito, all’interno dell’Aula – contro l’esecutivo regionale non si era mai visto. Non si era mai vista una mozione della maggioranza contro un provvedimento dell’esecutivo. Non si erano mai visti dei consiglieri della Lega bollare come illegittima una legge della Giunta regionale.
Il testo in questione è la delibera dell’esecutivo che aggiorna il piano rifiuti, la competenza è dell’assessore all’Ambiente Gianpaolo Bottacin.
«La Giunta intervenga in autotutela mediante annullamento, ovvero in subordine mediante approvazione di variante» recita il titolo della mozione. Mentre nel testo si legge che «la deroga introdotta dalla dgr ha determinato un inspiegabile vulnus di tutela, che ha avuto quale effetto immediato la presentazione di istanze per la realizzazione di discariche per rifiuti contenenti amianto» a Villafranca e Valeggio sul Mincio. E poi: «La dgr risulta inficiata da profili tali da renderla nulla o annullabile». E ancora: «La delibera parrebbe rappresentare un atto di competenza del Consiglio e non della Giunta regionale».
Bocciatura con gravi accuse
Una bocciatura su tutta la linea, nella forma e nella sostanza, accompagnata da accuse gravi.
Firmata, sì, da quattro consiglieri dell’opposizione. Ma portata in Consiglio regionale da Stefano Valdegamberi (dell’intergruppo Lega-Liga veneta), con il vice capogruppo Filippo Rigo (numero due di Giuseppe Pan), la segretaria d’Aula Alessandra Sponda, il presidente della Terza commissione Marco Andreoli e il segretario della Prima Enrico Corsi. Tutti leghisti. «Non a caso, tutti e cinque contrari pure alla legge sul fine vita, a gennaio» puntualizza un loro compagno di partito, particolarmente infastidito. E racconta pure un episodio, che non è passato inosservato nel Carroccio e ha fatto storcere il naso a più di qualcuno. E cioè la presenza di Valdegamberi all’evento di presentazione della candidatura europea di Daniele Polato, Fratello d’Italia e altro firmatario della mozione anti Giunta e anti Bottacin.
Il testo, in ogni caso, è stato depositato, ma non discusso; non ancora, almeno. A dare una mano a un inviperito Alberto Villanova, martedì scorso, è stato il maltempo: scusa perfetta per motivare la sospensione della seduta di Consiglio, con appuntamento alla prossima settimana.
In realtà, si raccontano i salti mortali per evitare la presentazione di un atto che, se portata a termine, avrebbe rappresentato una sgrammaticatura senza vie d’uscita per il governo di centrodestra. Con scenari ancora più rischiosi, in caso di sua approvazione.
E già non è piaciuta la fotografia dei firmatari, gli uni accanto agli altri, con una delegazione di cittadini di Valeggio sul Mincio, al Ferro-Fini per portare le 1.800 firme contro il progetto di discarica di rifiuti speciali. Martedì mattina erano rimasti bloccati fuori dal palazzo, fermati dai vigilantes. Con qualche urlo, Valdegamberi li ha fatti entrare: «Pioveva, li ho ospitati nel mio ufficio».
In Aula mancava l’assessore Bottacin, impegnato con l’emergenza maltempo. Ma ora c’è un’altra emergenza da risolvere, tutta politica. Amarcord del gennaio scorso.