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Май
2024

Gli prende il cellulare, padre bengalese minacciato col bastone a Monfalcone

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MONFALCONE. Gli ha “confiscato” il cellulare perché, secondo lui, stava sempre con gli occhi incollati sul display, non studiava affatto con profitto e a casa non si comportava bene. Ma alla requisizione dello smartphone, strumento di vitale connessione al web per l’adolescente medio, la risposta del figlio, minorenne, non è stata esattamente quella che si aspettava il padre.

Una reazione sopra le righe, che ha fatto sì che il genitore, a epilogo di questa storia, sentendosi «minacciato da un bastone» asseritamente brandito dal giovane, un sedicenne, si rivolgesse ai carabinieri di via Sant’Anna.

Morale della favola, nel negozio alimentare a conduzione familiare che in centro è stato teatro mercoledì sera della singolare vicenda, sono piombati in otto, tra militari e agenti del commissariato di Polizia in supporto, rispettivamente con una gazzella e due volanti.

Procede ora nelle indagini l’Arma, che una volta esaurita la disamina dei fatti, dopo aver effettivamente ascoltato le parti - diversi testimoni hanno assistito alla scena - e rinvenuto sul posto il bastone, inoltrerà una segnalazione al Tribunale per i minorenni.

Per sommi capi si sintetizza così l’episodio che, in una zona cittadina trafficata e a un orario in prossimità di chiusura delle attività commerciali, cioè attorno alle 19.30, ha destato l’attenzione di svariati passanti. E senz’altro pure dei vicini negozianti, che anche ieri mattina confermavano tutti la presenza di carabinieri e poliziotti sul posto, martedì sera.

Il diverbio è scaturito, stando al resoconto del padre, la persona che ha allertato le forze dell’ordine, dal “sequestro” del telefonino. Una decisione motivata evidentemente da contrasti in famiglia, secondo una prima ricostruzione legati all’andamento scolastico del minore, un ragazzo bengalese di 16 anni, e al suo comportamento tenuto in casa.

Il gesto, però, dev’esser stato visto come un sopruso da parte del minorenne e ne è sorta quindi una lite. Il confronto tra padre e figlio a un certo punto deve aver assunto toni accesi, una piega troppo storta, perché al suo culmine è spuntato il bastone (secondo quando riferito dall’adulto ai militari). E così il genitore s’è spaventato. I primi ad arrivare sul posto, in centro città, sono stati i carabinieri di via Sant’Anna, con una gazzella, seguiti a ruota da due volanti della Polizia di Stato, in supporto da via Foscolo.

I militari, stando a quanto raccontato dai commercianti, hanno ascoltato sul marciapiedi antistante il negozio alimentare il giovane, dopo il resoconto fornito dal padre. Sullo sfondo l’ipotesi delle minacce, nell’alveo familiare. A quanto risulta, il bastone, asseritamente brandito, non sarebbe comunque stato utilizzato ai fini di infliggere percosse, tant’è che non si è reso necessario l’intervento di operatori sanitari.




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