Giro d’Italia 2024, Tim Merlier: “Vincere qui a Roma è dolcissimo. Sono partito lungo e ha pagato”
Tre pari e palla al centro, ma cosa ha fatto Jonathan Milan. La volata di Roma va a Tim Merlier (Soudel Quick-Step), con il belga che trova il terzo successo allo sprint al Giro d’Italia 2024 ed eguaglia l’azzurro, che si consola con la maglia ciclamino. Loro due sono stati gli sprinter più forti in assoluto, ma come in ogni giornata anche la ventunesima frazione dell’edizione n.107 della Corsa Rosa ha tenuto tutti con il fiato sospeso fino all’ultimo metro.
Al suono della campana che sta ad indicare una tornata al termine problema meccanico per Milan, che è costretto a fermarsi ed aspettare un’ammiraglia tanto indietro. L’italiano si ritrova così a 9,5 chilometri dalla fine ad un minuto dalla testa del gruppo, e con una menata pazzesca rientra ai -4. A quel punto la Lidl-Trek è perfetta nel riportarlo nelle prime posizioni, ma nel tortuoso finale le energie sprecate per rientrare presentano il conto e Merlier riesce a trovare uno spunto più incisivo.
Decima vittoria stagionale per il belga, che esulta in Via San Gregorio, con il Colosseo poco avanti, facendo proprio vedere tutte le dita delle mani; mentre è la n.18 per lo squadrone belga, anche se nella volata di oggi non tutto è andato secondo i piani. “Non è stato lo sprint perfetto, devo chiedere scusa ai ragazzi perché oggi non sono riuscito a seguirli come era nei piani – esordisce Merlier ai microfoni dopo la tappa –. C’è stata un bel po’ di confusione nel finale, ho perso le ruote dei miei compagni a poche centinaia di metri dall’arrivo“.
Trovatosi da solo l’alfiere della Soudal Quick-Step si è dovuto perciò arrangiare: “Ho visto che Bert (Van Lerberghe, ndr) stava cercando di rimettermi in posizione, ma era tutto così poco chiaro. Devo chiedere scusa ma per fortuna alla fine sono riuscito a ripagare lo stesso la mia squadra“. Una volata lanciata lunga, vinta di prepotenza e in maniera netta: “Ho deciso di partire abbastanza distante sui sampietrini, è un arrivo simile a quello della Kuurne e alla fine ha funzionato come mossa“.
“Per me è stato un po’ strano, ieri sull’aereo tutti stavano già festeggiando e bevendo birre, mentre io sono dovuto rimanere concentrato“. Scherza Merlier che poi dedica in chiusura un pensiero al suo Giro e alla gente in strada, con il circuito finale che oggi straripava di pubblico: “Per me vincere tre volte in questa corsa è speciale. Vincere qui a Roma davanti a tutti questi tifosi è dolcissimo“.