Terme, dipendenti senza un alloggio. Mancano all’appello 300 sistemazioni
Sono 800, su 5 mila in totale, i dipendenti termali che provengono da fuori città e che necessitano di alloggio. Quelli a disposizione, tuttavia, non bastano: ne servono almeno 300. Ecco allora che gli albergatori delle Terme stanno facendo di necessità virtù, acquisendo strutture dismesse o già attive, tra appartamenti e hotel.
«La difficoltà nel reperire personale», spiega Walter Poli, presidente Federalberghi Abano Montegrotto, «è legata anche al nodo del caro affitti: nel territorio spesso mancano figure con le competenze ricercate e i collaboratori che arrivano da fuori città o da altri Paesi spesso non trovano alloggi disponibili a prezzi sostenibili. Così, in assenza di risposte strutturali da parte delle istituzioni, già da tempo diversi albergatori, per attrarre e trattenere i lavoratori, si sono fatti carico di soluzioni investendo risorse proprie: molti di noi hanno deciso di acquistare appartamenti che poi vengono assegnati ai collaboratori a fronte di una piccola trattenuta in busta paga o di un modesto contributo, cifre in ogni caso quasi simboliche rispetto ai costi di mercato». Si parla in taluni casi di 50-100 euro al mese, 200 euro al massimo.
Sono già molte le esperienze in questo senso nel territorio. «Lo scorso anno», spiega l’ad dell’Hotel Preistoriche, Angela Stoppato, «abbiamo riconvertito l’appartamento di famiglia come alloggio per i dipendenti». La struttura di Montegrotto sta inoltre investendo molto sui temi del welfare e del benessere aziendale. All’interno dell’hotel, dove è stata introdotta la figura del responsabile risorse umane, è stato avviato un percorso di revisione dei modelli organizzativi, con la previsione di premi di risultato basati sulla valutazione delle performance in base a obiettivi di miglioramento condivisi con i responsabili delle singole aree. I dipendenti inoltre possono beneficiare della mensa gratuita in struttura e di una “welfare card” da spendere negli esercizi commerciali. Una volta all’anno, l’albergo viene chiuso al pubblico per organizzare una festa dedicata a tutti i collaboratori.
Dopo il periodo di stop imposto dal Covid anche l’Hotel Plaza si è trovato di fronte all’impossibilità di individuare e assumere collaboratori nel territorio e ha dovuto allargare la ricerca a figure in arrivo da altre Regioni. «Abbiamo attivato accordi con alberghi di categoria inferiore, che ci hanno messo a disposizione stanze in cui sono ospitati 20 nostri collaboratori», spiega Umberto Carraro.
L’intero costo dell’operazione è sostenuto dal Plaza, i dipendenti non pagano l’alloggio. «Il problema», continua Carraro, «va ben al di là dei costi che dobbiamo sostenere, andrebbe aperta una riflessione più ampia. Si tratta di lavoratori che facciamo fatica a trattenere, spesso si fermano appena qualche mese e poi si avvicinano a casa appena hanno la possibilità. Se per altre zone turistiche questa dinamica di turn-over può essere più normale, nel nostro bacino, che sta andando verso una destagionalizzazione con periodi di apertura sempre più lunghi, è davvero difficile da gestire. Se ci fosse la possibilità preferiremmo senza dubbio assumere personale del territorio, generando un indotto maggiore per il nostro bacino e contribuendo a creare una comunità turistica. Purtroppo non troviamo figure “in loco”, un fenomeno sempre più marcato negli ultimi anni: una situazione complessa per noi, ma anche un’opportunità persa per il territorio».
Di recente l’Hotel Aqua ha dovuto riconvertire due stanze dell’hotel prima destinate agli ospiti come “foresteria” per i dipendenti, che spesso si fermano nei giorni di lavoro per poi rientrare a casa nei giorni liberi. La proprietà dell’Hotel Belsoggiorno ha investito in un appartamento nel territorio destinato ai dipendenti. Tre gli appartamenti nel territorio di Abano destinati, già da una decina d’anni, a quindici dipendenti dell’Hotel Tritone. Sono in fase di sviluppo ulteriori progetti in questo senso (molto vicina l’acquisizione per tali scopi dell’Hotel Dolomiti). Di recente la struttura ha organizzato tre giornate di “open day” dedicate a tutte le famiglie dei collaboratori, invitati a conoscere da vicino l’hotel.