Padova, ruspe in azione al parco Iris: sarà pronto a fine 2025
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foto da Quotidiani locali
Sono due piccole ruspe, unici mezzi in grado di muoversi sul terreno inzuppato dalle piogge, a tracciare i primi sentieri sull’area da quasi centomila metri quadrati che allargherà i confini dell’Iris facendone uno dei parchi urbani più grandi in Italia.
L’operazione urbanistica è nota: il Comune, con una permuta, ha liberato da ogni previsione edificatoria i terreni confinanti con il parco. E ora, grazie a fondi del Pnrr in prima battuta (due milioni di euro) e con altri del Pr Fesr (un milione e 200 mila euro) si appresta ad allargare l’Iris, portandolo entro l’autunno del 2025 da 65 mila a 160 mila metri quadrati, per poi allargarlo ulteriormente fino a 200 mila.
Il cantiere
Conclusa la parte burocratica e quella di progettazione - fatta tutta negli uffici del Verde, è stato sottolineato dai dirigenti e dai tecnici comunali con comprensibile orgoglio - in questi giorni si sono messi in azione i mezzi e gli operai della Omnia Servitia srl (vincitrice dell’appalto per 1,6 milioni) che stanno picchettando l’area e preparandola ai lavori. In realtà non c’è molto da costruire, perché l’area di questo primo ampliamento sarà per lo più “naturale”, con erba, arbusti, alberi e qualche sentiero. Ci sarà un piccolo anfiteatro di circa 800 metri quadri, ma sfrutterà un pendio già esistente, ai piedi del quale sarà installato un palco in legno. Altri pendii morbidi, esistenti o di prossima realizzazione, daranno movimento all’area e saranno utili anche per regimare il deflusso delle acque.
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L’unica vera costruzione è il punto ristoro e centro servizi, che sorgerà nella parte sud, a ridosso di via Canestrini: sarà un edificio green, a consumo zero, grazie a pannelli solari e sonde geotermiche. Lì vicino sarà costruita anche l’area sportiva con una piastra multidisciplinare e una palestra di parkour, mentre con il successivo stralcio di lavori si installerà un percorso fitness a stazioni.
Il verde
Il “nuovo” Iris sarà dunque molto meno attrezzato della parte esistente. Il suo punto di forza sarà il verde. Erba e piante tappezzanti gli daranno il fondo di colore e fioriture in ogni stagione, mentre gli alberi faranno il resto. Il dirigente del Verde, Ciro degl’Innocenti, solitamente di poche parole, si è sbilanciato: «Sarà uno spettacolo». Sono 45 le specie di alberi scelte, preferite quelle autoctone - ontani, frassini, querce, pioppi, salici, aceri, olmi - selezionate anche in base alle caratteristiche del terreno. In tutto si prevedono 350 nuovi alberi e 880 arbusti, più cinque specie di erbacee perenni. L’area boschiva sarà estesa per circa due ettari.
I percorsi
Il parco, poi, aspira ad allargarsi ulteriormente - almeno in modo simbolico - collegandosi con gli argini attraverso un percorso che in parte c’è già e in parte dovrà essere realizzato. All’interno dell’area sono previsti un asse ciclo pedonale e un sistema di sentieri secondari che consentiranno di raggiungere tutte le funzioni. Le piste ciclo-pedonali saranno due, una centrale che percorrerà il parco da est a ovest, e una sul lato nord che costeggerà la parte più naturalistica dell’oasi. Con il secondo stralcio quest’ultimo percorso dovrebbe allungarsi verso nord, attraversare l’area boschiva e collegarsi alla ciclabile di via Gerardo.