Accusato di presunte bustarelle Bullian querela e devolve in beneficenza
TURRIACO Nel 2022 era stato ingiustamente accusato da una donna, una cittadina di Turriaco, d’aver ricevuto bustarelle in cambio di presunti favoritismi a un’associazione locale.
Ed Enrico Bullian, che nella sua veste di amministratore comunale era rimasto coinvolto in ben pochi contenziosi – anzi fondamentalmente ne aveva vissuto uno solo in 14 anni, la causa per la servitù di passaggio collegata a Villa Priuli –, aveva sporto querela, qui a livello personale. Una segnalazione di suo pugno, direttamente consegnata al personale del Commissariato di Monfalcone. Che aveva fatto il suo corso. Così due anni dopo, e proprio in questi giorni, Bullian ha deciso, evidentemente nell’intento di non far perseguire penalmente la donna, di rimettere la querela, come richiesto dal legale della controparte, rinunciando all’azione davanti al proposto versamento di 900 euro, che il consigliere regionale del Patto per l’autonomia ha destinato integralmente in beneficenza. La «diffamazione» s’inseriva sui social e nel contesto di un festival musicale, dove erano stati tirati – pare da consuetudine, al termine dell’evento – dei razzetti di libera vendita. Fatto all’epoca rimbalzato sulle cronache, per l’inopportunità del gesto a fronte anche del rischio incendi dovuti alla persistente siccità di quell’estate. Considerazione condivisa da Bullian.
«In effetti – commenta – con il ritiro dell’unica querela promossa in 14 anni di attività a Turriaco e dopo aver vinto la causa in cui come Comune eravamo stati invece coinvolti sulla servitù di passaggio collegata alla proprietà di Villa Priuli, si chiude positivamente, per quanto mi riguarda, la limitata parentesi dei contenziosi rimasti aperti dalla fine del mio mandato da sindaco». «Ho sempre considerato il ricorso alla magistratura come extrema ratio», puntualizza. Quanto alla querela individualmente promossa «era legata a una diffamazione che ritenevo d’aver subito nel 2022, quando ero stato accusato d’aver ricevuto bustarelle per la concessione di supposti favoritismi a un’associazione locale. La controparte, attraverso il legale di propria fiducia, m’ha proposto il ritiro a fronte di un versamento di 900 euro. E io ho rimesso la querela negli scorsi giorni». In parallelo ha donato quanto ricevuto a due associazioni cui per motivi diversi si sente «molto legato». Metà della somma, cioè 450 euro, è stata devoluta alla Pro loco di Turriaco e all’associazione Libera espressione musicale. «Visto che la problematica – spiega – era nata dal festival Fusi di Rock, ho pensato a una “restituzione” nei loro confronti, affinché il sodalizio possa usare questo denaro per un’iniziativa concertistica a favore della comunità di Turriaco e dintorni». «L’altra metà – sempre Bullian – l’ho destinata all’associazione Luca Coscioni».
In questo caso una scelta coerente rispetto agli impegni politici portati avanti negli ultimi mesi sul tema del fine vita. «Inoltre – chiarisce – conosco le richieste della triestina Martina, la persona di 49 anni affetta da sclerosi multipla, che ha chiesto d’esser accompagnata verso una morte dignitosa e che potrebbe essere costretta a farlo, a pagamento, in Svizzera. Per questo ho pensato all’associazione Coscioni, con cui ho avuto molte interlocuzioni per la proposta di legge di iniziativa popolare depositata anche nella nostra Regione: una realtà che segue Martina e altre persone in situazioni simili, cui le istituzioni nazionali e regionali si ostinano a non dare risposte».
In ultima analisi, la riflessione di Bullian è stata «quella di ridurre al minimo l’esigenza di ricorrere ai contenziosi giudiziari per questo tipo di reati, evitando di intasare i tribunali a causa di un uso spesso inadeguato e aggressivo dei social». «D’altra parte – conclude l’ex sindaco di Turriaco – ribadisco che non ho alcuna intenzione di subire attacchi personali che considero diffamatori e in queste circostanze non esiterò a difendermi con gli strumenti del diritto». —