Stalking a una coppia di Sospirolo: minacce e wurstel lanciati in giardino
Pacchetto di wurstel con la scritta “ladroni” nel giardino dei vicini. Ma non solo: anche una tavola di legno da una sessantina di centimetri, del peso di circa due chili. E poi insulti, minacce e cartelloni dello stesso tenore con una calligrafia femminile.
Una coppia di Sospirolo ha querelato G.D.P. per l’ipotesi di reato di stalking e si è costituita parte civile, per il risarcimento danni, con l’avvocato Paolo Savoldelli.
Atti persecutori, che sarebbero durati dal 2019 fino al novembre 2022. Entrambi i coniugi hanno dato la loro versione dei fatti e non sono mancati momenti di tensione, incongruenze e contraddizioni, tanto che c’è stato il rischio della falsa testimonianza.
Senza sottovalutare il fatto che il difensore dell’imputata Giorgio Gasperin ha sollevato la questione della querela tardiva: insomma, potrebbe già essere un processo avviato verso un non doversi procedere da parte del giudice Antonella Coniglio.
Perché ladroni? L’imputata accusava i due di rubarle, in qualche maniera, l’energia elettrica e, oltre al lancio dei salumi, tra settembre e dicembre 2021, avrebbe confezionato dei cartelli con la scritta “Enel energia ringrazia, ladri di corrente”; e, nel maggio dell’anno dopo, avrebbe lasciato nella cassetta della posta dei due un cartoncino sullo stesso tema.
Entrambi i coniugi hanno negato di aver mai sottratto kilowatt all’imputata; ma avrebbero continuato a subire con cadenza giornaliera insulti: lui definito delinquente, galeotto, depravato, sporco e anche fascista, perché amava vestirsi di nero; a lei parolacce, soprattutto a sfondo sessuale, accanto a maledetta, anche davanti ad altre persone, tipo al supermercato.
E poi le minacce con una scopa, gli sguardi di traverso dalla propria finestra e le accuse di presunti abusi edilizi, ad esempio su una tettoia allestita nelle pertinenze dell’abitazione, con tanto di intervento da parte delle forze di polizia.
Tutte queste condotte, che peraltro non sono state ancora dimostrate, avrebbero provocato uno stato di ansia e preoccupazione tali da costringere le parti offese a cambiare le proprie abitudini di vita, per evitare incontri sgraditi, e a rivolgersi a uno psichiatra, per farsi prescrivere degli ansiolitici.
Il processo proseguirà il 20 settembre con l’audizione di altri testimoni. Dovrebbe parlare anche l’imputata, in maniera da fornire la propria spiegazione dei fatti.