Quando è sbucata Meloni da Mentana ho cambiato canale: non è al Tg che deve intervenire
La furbata di Giorgia Meloni e la folgorazione sulla via della Garbatella di Enrico Mentana, nel TgLa7. Stavo seguendo il tg quando all’improvviso è sbucata fuori la presidente del Consiglio. Non nascondo il mio stupore e contrarietà a causa della sua presenza in quel telegiornale a tal punto da farmi rimanere basito. Dopo aver ascoltato l’inizio del dibattito e rendendomi conto della piega che avrebbe preso il seguito, ho deciso di cambiar canale.
Già dalle prime battute ho ben capito che sarebbe stata un’intervista simile a una soap opera, senza contraddittorio o comunque edulcorata. Mi spiace dirlo: Mentana mi ha deluso, per aver dato la parola alla Meloni, senza che la stessa abbia chiesto scusa per il fatto che un giorno sì e l’altro pure, – come altri personaggi della sua maggioranza – propina offese e contumelie nei confronti dei giornalisti de La7.
Qualcuno mi ha fatto notare che La7 è una televisione commerciale e quindi l’intervista della Meloni rientra nelle finalità di business. Epperò, mi dovrebbero spiegare quale aumento di contratti pubblicitari ha ottenuto l’apparizione della Meloni. No! Non condivido il fatto che la sola presenza della Meloni riesca a far crescere gli introiti pubblicitari. Giova ribadire, anche di fronte a una tv commerciale, che la dignità professionale del giornalismo non dovrebbe essere mercificata e calpestata per fini di audience.
Detto ciò, rimango fermo sulle mie posizioni, ossia che La7, avrebbe dovuto invitare Meloni a scuse fatte e non già in un telegiornale, ma nei programmi specifici come DiMartedì, Piazza Pulita o Otto e Mezzo, allo scopo di condurre un serrato contraddittorio, visto che la medesima risulta essere allergica. Insomma, occorrerebbe non invitare personaggi soltanto col preciso fine commerciale e quindi non mi è piaciuto quel che è accaduto.
Ricordo, per esempio, che un altro giornalistica delle tv pubblica che, per aumentare l’audience, qualche anno fa ospitò nel suo programma il rampollo figlio di Totò Riina e gli consentì di elogiare il padre tutto casa e famiglia. L’anzidetto giornalista s’era dimenticato che quel “padre modello” dipinto dal figlio, s’era macchiato di crimini orrendi. Bisogna riconoscere che Meloni è molto scaltra e oserei dire brava nel saper “piazzare” il suo operato e quindi se lei ha accettato di essere presente da Mentana, di certo ha colto con favore l’opportunità offerta.
Nel concludere, colgo l’occasione per dire, che non ho apprezzato quella vendetta compiuta su un piatto freddo a Caivano, nei confronti di De Luca, anche se questi aveva pronunciato una parola offensiva nei suoi riguardi. Credo che un presidente del Consiglio, nelle vesti istituzionali, dovrebbe tenere un contegno decoroso per la carica che ricopre. Ma spesso se lo dimentica.
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