Quattro operai africani costretti a mangiare seduti a terra in un cantiere a Padova
Lo spettro del razzismo aleggia su tre cantieri padovani. Quattro lavoratori di origine africana sono costretti a mangiare per terra nella pausa pranzo. La denuncia arriva dalla Fillea Cgil. Questa mattina i quattro lavoratori hanno scioperato per le umiliazioni subite.
«È iniziato tutto a metà ottobre del 2023» raccontano la segretaria provinciale della Fillea Cgil Barbara Schiavo e il funzionario Antonio Alaia. «Eravamo appena usciti da un incontro all’ispettorato del lavoro quando abbiamo notato in piazza De Gasperi dei lavoratori che consumavano il pasto seduti per terra. Abbiamo provato a parlare con loro, ma siamo stati interrotti bruscamente da un capocantiere irruente che ha sostenuto ci fossero ragioni culturali».
Si è aperto così un vaso di Pandora, fatto di angherie, insulti e quell’umiliazione di mangiare a terra che, scoprono presto i due sindacalisti, riguarda tre cantieri in città: oltre a quello in piazza De Gasperi, uno alla Stanga e un altro alla Sacra Famiglia.
«Abbiamo chiesto subito un incontro all’azienda» continuano Schiavo e Alaia, «al quale ne sono seguiti altri due. L’azienda principale, che subappalta ad altre due, ha sempre negato che i lavoratori consumassero i pasti a terra, assicurando che c’era una convenzione con una trattoria».
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A inizio anno alcuni lavoratori hanno chiuso il rapporto di lavoro, ma i sindacalisti sono riusciti a mantenere i contatti con i quattro africani. «Un mese e mezzo fa abbiamo portato le quattro persone all’incontro con le tre aziende» rivelano, «e hanno smentito categoricamente la favola della trattoria per tutti, malgrado il pasto caldo sia previsto dal contratto.
In quella circostanza è intervenuta l’azienda committente, assicurando agli operai la pausa pranzo in una trattoria. Ma è durato poco, un paio di giorni, a causa della non collaborazione dell’azienda subappaltante che ha sostenuto di non riuscire a sapere in quale dei tre cantieri fossero effettivamente situati i lavoratori».
Peggio: «Gli operai sono stati sanzionati perché si sono assentati per andare a mangiare in trattoria e sono stati accusati di essere tornati in ritardo. Questa è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso» concludono Schiavo e Alaia, «i lavoratori hanno deciso che la loro dignità vale di più del posto di lavoro e, stanchi di subire angherie e di venir trattati senza alcun rispetto hanno deciso che domani sciopereranno. Noi siamo con loro e faremo tutto ciò che possiamo perché vengano ristabilite equità e giustizia. Con la liberalizzazione degli appalti a cascata – decisa dal governo Meloni – queste situazioni rischiano di esplodere».