Michele Lissia è il nuovo sindaco: «Al lavoro per una Pavia più coesa»
PAVIA. Finisce con la sala del Consiglio comunale pacificamente invasa da un fiume di persone festanti che, alle 21, cantano in coro “Bella ciao”. Il nuovo sindaco di Pavia, Michele Lissia, 42 anni, ha staccato di otto punti l’avversario, Alessandro Cantoni e passa al primo turno. Dopo quattro mesi e mezzo di moderazione, esagera: «Da domani il carnevale dell’amministrazione di centrodestra è finito. I cittadini sono stanchi di chiacchiere e personalismi, vogliono persone serie al governo della città». E poi, in chiusura, riserva un cavalleresco pensiero ad Angelo Rinaldi, consigliere comunale uscente di Fratelli d’Italia, morto a 60 anni nella notte tra sabato e domenica.
L’arrivo in bici
Riavvolgendola, la storia inizia circa quattro ore prima: sono le 17.07 quando il candidato Michele Lissia arriva, in bici, allo Spazio democratico di via Beccaria. Spira già aria di ottimismo. «Alla Gabelli in Borgo – dice – sono al 65% contro il 35% di Cantoni. E mi prendevano in giro perché ho detto che voglio lastricare via dei Mille». Lentamente, al punto di ritrovo dei dem, arrivano tutti i protagonisti della campagna elettorale e tanti volti dell’amministrazione uscente. C’è Vittorio Poma, soddisfatto del suo endorsement a Lissia, c’è la capogruppo uscente e non ricandidata Ilaria Cristiani, il segretario provinciale Simone Marchesi, lo “spin doctor” di Lissia, Francesco Brendolise e tanti altri. E c’è entusiasmo quanto “radio dem” trasmette il primo bollettino ufficioso alle 17.20: a 40 sezioni scrutinate su 83 Lissia viaggia su 9.026 voti, mentre Cantoni ne ha 7.552.
Le informazioni dai rappresentanti di lista sono più rapide dei dati sul sito del Comune. Il pomeriggio prosegue e Lissia mostra il telefonino e dice che lo ha votato anche un elettore di destra che gli ha inviato un messaggio su whatsapp: «Ho messo una decima sul nome Lissia», scrive, rifacendosi alle parole del generale Vannacci. Ma l’impressione è che questo non sia stato l’unico elettore di centrodestra ad avere scelto l’offerta del campo larghissimo.
La telefonata
Alle 18 Carlo Porcari si avvicina al candidato e gli porge il telefono: «È la Piera». Dall’altra parte c’è l’ex sindaca di Pavia, Piera Capitelli, che al candidato sempre più lanciato verso la vittoria dice: «Ti abbraccio, sono commossa». Alle 20, in una delle tante interviste alle Tv che rilascerà, Lissia spiega che la sua coalizione ha cambiato l’approccio: dall’uomo solo al comando al “nessuno si salva da solo”. Poco dopo Brendolise abbandona l’aplomb e si lancia in una dichiarazione: «È un momento storico, è la prima volta che il centrosinistra passa al primo turno».
Arrivano via telefono anche i complimenti di Beppe Sala, il sindaco di Milano. Poi i minuti scorrono veloci: alle 20.10, nella vicina piazza della Vittoria, Lissia abbraccia le sorelle che sono venute a sostenerlo dalla Sardegna, mentre intorno scrosciano applausi. Il candidato Lissia viaggia ormai stabilmente oltre il 50% e da via Beccaria parte un corteo vociante e sbandierante che attraversa tutta la città in direzione Mezzabarba. Unica tappa in corso Mazzini per unirsi agli alleati di Pavia a colori.
La Bastiglia
Davanti al municipio qualcuno grida “prendiamo la Bastiglia” e più di duecento persone salgono correndo lo scalone dell’austero palazzo. Nella sala del Consiglio il candidato Lissia, ormai sindaco, fa un breve discorso: «In questi mesi non mi sono mai sentito solo. Siamo stati uniti e coesi e questo è un grande vantaggio. La nuova stagione passerà dal rispetto per le persone. I dipendenti che sono stati bistrattati in questi 5 anni non dovranno più temere. Ma dobbiamo mettere in campo tutte le energie della città e tutto il nostro lavoro per avere una Pavia più solidale». La serata di Lissia è con la sua famiglia: lo avevano visto partire studente dalla Sardegna, lo ritrovano sindaco di Pavia.