Добавить новость
ru24.net
World News
Июнь
2024

Omìni e bestie secondo Altan: una mostra a Tolmezzo

0

Nell’immaginario di Francesco Tullio Altan, per tutti semplicemente Altan, uomini e animali hanno lo stesso valore, interagiscono con una naturalezza che solo una fantasia libera e feconda come quella del loro inventore può immaginare, mai conflittuali, più spesso in un’aura di fraterna complicità e amorevolezza, si pensi alla cagnolona Pimpa e al suo proprietario Armando, ad esempio.

E agli uomini e agli animali che da oltre cinquant’anni popolano l’universo poetico di Altan è dedicata una mostra, Altan. Terra, omìni e bestie allestita da mercoledì 12, fino al 22 settembre al Museo Carnico Michele Gortani di Tolmezzo, a cura di Giovanna Durì in collaborazione con Kika Altan. Il disegnatore incontrerà il pubblico, sempre domani, alle 18, al Cinema David di Tolmezzo, assieme a Gian Mario Villalta.

In mostra oltre 300 opere tra tavole e vignette, molte delle quali quasi inedite, «nel senso, spiega Altan, che sono di tanti anni fa e sono state viste pochissimo». Un’esposizione che non è una semplice antologica, ma a tema e il tema «è quello – ancora Altan – del rapporto degli uomini con la terra.

Uomini che per il loro poco rispetto per la terra ho definito degli omìni, con l’accento sulla i. In quanto ometti, piccoli esseri che con il loro comportamenti, sconsiderati, oggi più che mai, hanno messo e continuano a mettere in pericolo il pianeta.

Perché il taglio della mostra versa sull’ecologico, su come ci rapportiamo all’ambiente e lo massacriamo».

Vie d’uscita?

«Non ne vedo: sono anni che si parla dei problemi legati ai pericoli derivanti dai maltrattamenti cui sottoponiamo l’ambiente, eppure si fa e si è fatto ben poco».

Secondo lei quai sono le urgenze, quelle più impellenti e importanti?

«Io non sono un esperto di queste cose, però insomma gli scienziati, quelli che studiano queste problematiche le hanno evidenziate e lanciato l’allarme già da tempo.

Il problema è che bisogna metterci le mani, soprattutto la volontà politica per risolverli o almeno contenerli.

Alle urgenze della crisi climatica e ambientale non vedo una corrispondente urgenza nella classe politica ad affrontarla. Anzi».

I suoi soggetti, i suoi personaggi, le sue folgoranti sintesi in una o due battute fanno sorridere, molte volte amaramente, ma soprattutto fanno riflettere. Che è poi il compito della satira. Come la vede Altan la satira oggi?

«Oggi in effetti è un po’ così, ma io non ho mai visto e praticato la satira come un’arma che riuscisse veramente a scalfire il potere o cose del genere.

Anche perché quelli che stanno al potere di queste cose se ne infischiano.

Fanno finta magari di arrabbiarsi ogni tanto. In realtà lo scopo che io vedo di questo lavoro è piuttosto quello di seminare dei dubbi e opinioni che qualcuno condivide e magari si sente un po’ meno solo nel mondo».

A proposito di tecnologie, quella che probabilmente inciderà di più, se già non incide, è l’uso dell’intelligenza artificiale, e della sua invadenza.

«Io credo che le possibilità di incidere dell’intelligenza artificiale sulla nostra vita siano tantissime.

Il problema è di capire se si riuscirà a controllare e come.

Perché sono cose inarrestabili, fanno parte dello viluppo delle conoscenze, che non si può contenere, pero bisogna cercare di indirizzarle, in modo da evitare danni, la cui entità non è ancora molto chiara, e di cui soprattutto non si è pienamente consapevoli».

L’hanno definita “antropologo narratore”, ma aggiungerei anche sociologo, e politico, perché no?

«Politico direi proprio di no. Io non capisco molto della politica, però ho delle reazioni come cittadino».

E oggi, il giorno dopo le elezioni europee, quali sono le sue reazioni?

«Beh, mi inquieta la brutta aria che gira, non tanto da noi che quella la sapevamo, ma per l’Europa: le prospettive non sono rosee, anche se le cose sono andate un filo peggio del previsto.

Il problema è fare diventare l’Europa quella che dovrebbe essere, perché gli egoismi nazionali sono ancora molto forti.

E coi nazionalismi abbiamo visto come è andata a finire nel passato.

E con questa sterzata a destra le cose, a mio avviso, rispetto a un’idea di Europa unita così come la volevamo i padri fondatori, sono destinate a peggiorare».

Questo lo aveva già sottolineato con la vignetta, ormai storica, uscita l’indomani della sconfitta della sinistra da parte di Berlusconi, con un signore compostissimo con un ombrello infilato nel didietro che dice poteva andare peggio, cui fa eco un sonorosissimo no, con tanto di punto esclamativo.

«Quella era persino ottimista, perché può sempre andare peggio»

La prossima vignetta?

«Non lo so, non ci ho ancora pensato».




Moscow.media
Частные объявления сегодня





Rss.plus




Спорт в России и мире

Новости спорта


Новости тенниса
ATP

Роттердам (ATP). 2-й круг. Медведев встретится с Беллуччи, Хуркач – с Лехечкой






Росгвардия напоминает жителям Подмосковья о преимуществе использования Единого портала государственных услуг

Мишустин заявил, что военные пенсии в России проиндексируют на 4,4%

В Казани к 2034 году построят крупнейшую в России яхтенную марину

Суд в Москве два раза подряд оштрафовал Telegram